Arriva la lotta per le deleghe ministeriali tra il partito di Salvini e quello di Meloni. L’obiettivo è restringere le competenze.
Fratelli d’Italia fa notare ai leghisti che secondo il codice militare la Capitaneria della Guardia Costiera spetta al dicastero della Difesa, in capo a Crosetto. Non è il primo, e forse nemmeno l’ultimo, degli scontri tra Salvini e Meloni sulle competenze. Secondo i retroscena, la premier starebbe cercando di assicurarsi la tenuta del suo governo nonostante gli alleati – spesso inaffidabili.
Giorgia Meloni e i suoi fedelissimi hanno tentato sin da prima della costituzione di questo governo di limitare il più possibile il raggio di competenze dei suoi alleati, soprattutto i più scomodi come Matteo Salvini. La premier ha cercato in ogni modo per strappare via dalle mani del segretario del Carroccio la questione migranti e sbarchi dopo quanto era successo per la Open Arms e i decreti sicurezza. Ma Salvini cerca di farsi spazio e ora rivendica la Capitaneria della Guardia Costiera.
Meloni vorrebbe togliere qualsiasi competenza sulla Guardia Costiera a Salvini
«Il corpo delle capitanerie di Porto-Guardia Costiera è alle dipendenze del Ministero» dei Trasporti e delle Infrastrutture, ha detto il vicepremier e ministro del Mit appunto in audizione al Senato sulle linee programmatiche del suo Dicastero. Ma da Fratelli d’Italia ricordano che non è così citando le fonti. L’articolo 132 del Codice Civile Militare dice: «Il Corpo delle capitanerie di porto dipende dalla Marina militare, concorre alla difesa marittima e costiera, ai servizi ausiliari e logistici della Forza armata».
In sostanza, quindi, la Guardia Costiera dipende funzionalmente dal ministero delle Infrastrutture e gerarchicamente dal ministero della Difesa. Inoltre, secondo le indiscrezioni la delega sulle Capitanerie dovrebbe spettare al ministro del Mare Nello Musumeci. In questo modo, al Mit di Salvini non toccherebbe proprio nulla e la battaglia navale si concluderebbe a favore di Fratelli d’Italia.