Il 14 giugno 1982 termina la Guerra delle Falkland dopo poco più di due mesi di ostilità. L’Argentina, che rivendica il possesso delle Isole Malvine, perde difronte alla reazione della Gran Bretagna.
Il 2 aprile 1982 ebbe inizio ufficialmente la Guerra delle Falkland. Il conflitto vide contrapposte l’Argentina e la Gran Bretagna per il controllo e possesso dell’arcipelago antistante le coste del Paese sudamericano.
Il colpo di coda del regime militare argentino
All’inizio degli Anni ’80 l’Argentina versava in una grave recessione economica, con una inflazione incontrollabile. Il potere era detenuto da anni da una giunta militare e in quel momento il potere al vertice c’era il generale Galtieri. Ecco che muovere un conflitto – considerato facile e veloce – facendo leva sul sentimento nazionalistico costituiva la carta decisiva per mantenere il potere e distogliere la popolazione dai gravi problemi economici.
L’Operazione Rosario
Questo il nome dato dai militari alle azioni a intensità crescente volte a affermare la sovranità e il pieno controllo argentino sulle isole Malvine, la Georgia del Sud e le isole Sandwich meridionali. L’Operazione Rosario ebbe pieno successo, poiché vi fu un’unica vittima e 5 feriti, e le Malvine furono conquistate in poco più di 11 ore.
La fine della Guerra delle Falkland
Sebbene colto di sorpresa dall’attacco, la Gran Bretagna organizzò una task force navale per respingere le forze argentine che avevano occupato gli arcipelaghi. Dopo pesanti combattimenti, i britannici prevalsero e le isole tornarono sotto il controllo di Londra. Alle 23 del 14 giugno 1982 fu dichiarato il cessate il fuoco.