Come la guerra ha cambiato la spesa alimentare degli italiani

Come la guerra ha cambiato la spesa alimentare degli italiani

Le abitudini degli italiani stanno cambiando dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e per l’incertezza scatenata. A pesare è anche il clima.

Diverse associazioni hanno spiegato come sono cambiate le abitudini degli italiani nel tipo di spesa alimentare effettuata. Sono aumentati gli acquisti di zucchero, pasta di semola, farina, riso e olio di semi. Tuttavia proprio su uno di questi alimenti c’è grande preoccupazione. Infatti è allarme per il riso in quanto diversi terreni sono a rischio a causa della siccità.

Alessandro Masetti, responsabile dei prodotti Freschi e Surgelati di Coop Italia, ha parlato di “dinamiche poco razionali” nel settore agroalimentare a marzo che hanno spinto diversi italiani “a fare scorta di prodotti per paura di non trovarli più al supermercato”. Così a cambiare sono stati i carrelli della spesa pieni, adesso, di alimenti diversi rispetto al periodo precedente la guerra tra Russia e Ucraina.

Agricoltura

Intervenuto in un’audizione alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Masetti ha spiegato che a crescere è stato l’acquisto di zucchero, pasta di semola, farina, riso e olio di semi. Ma la guerra in Ucraina ha cambiato anche il rapporto tra l’industria alimentare e i consumatori, con la prima che non è riuscita a scaricare sulla vendita tutto l’aumento del mese di marzo. La domanda preoccupante è cosa succederà quando gli aumenti dei prezzi verranno scaricati sui consumatori. Secondo Masetti potrebbe verificarsi una contrazione delle vendite.

Allarme per il riso

Se per questi alimenti c’è stato un aumento per altri si parla di calo. Ad esempio per i prodotti ortofrutticoli, come registra Coop Italia, è stata registrata una diminuzione del 13%. Questa situazione può comportare dei rischi: quello dei prezzi crescenti e quello dei consumi calanti. “Se si incrociano diventano una tempesta pericolosa” ha detto Claudio Mazzini, responsabile commerciale del settore Ortofrutta di Coop Italia.

Questi rischi potrebbero avere conseguenze importanti sulle piccole e medie imprese e sull’agricoltura italiana. Nel settore ortofrutta e in quello della carne si parla di una così elevata diminuzione dei consumi che non si vedeva dallo choc petrolifero del ’74. La Coldiretti intanto lancia un allarme per il riso. L’Italia è leader nella produzione di questo alimento ma la grave siccità e l’aumento dei costi di produzione dovuto al conflitto in Ucraina minaccia la semina, dalla quale si ottiene circa la metà del raccolto europeo.