La maggioranza si spacca sulle scuole paritarie: il Pd vota con la Lega

La maggioranza si spacca sulle scuole paritarie: il Pd vota con la Lega

La maggioranza si spacca sulle scuole paritarie. Il Pd vota con la Lega. M5s: “Prima l’istruzione pubblica”.

ROMA – La maggioranza si spacca sulle scuole paritarie. In Commissione Bilancio alla Camera il Partito Democratico ha votato a favore dell’emendamento della Lega al Decreto rilancio. La misura prevede un aumento di 150 milioni di euro dei fondi a disposizione degli istituti primari e secondari privati.

Una linea non condivisa dal MoVimento 5 Stelle che sin dai primi momenti si era opposta alla possibilità di aumentare i finanziamenti. Alla fine l’emendamento è passato con il premier Conte chiamato ad una nuova mediazione per arrivare ad un compromesso.

La maggioranza si spacca, M5s: “Il Pd ha fatto altre scelte”

La decisione del Partito Democratico non soddisfa il MoVimento 5 Stelle: “Pezzi di maggioranza e opposizione si erano accordati – ha commentato Gianluca Vacca citato da La Repubblicaeravamo disposti a un dialogo solo per la fascia d’età 0-6- anni, tenendo conto della tutela dei lavoratori in seguito all’emergenza dovuta al Covid. Il Pd ha fatto altre scelte. Noi restiamo per la scuola pubblica e statale“.

Immediata la replica del Nazareno con Graziano Delrio: “C’eravamo impegnati ad accogliere le preoccupazioni delle famiglie per le paritarie. La scuola è un bene prezioso, i nostri bambini sono tutti importanti. Gli istituti parificati sono parte rilevante del sistema scolastico nazionale, una scelta di libertà educativa e spesso anche l’unica presenza in molte realtà difficile del Paese“.

Roma 09/09/2019 – Camera dei Deputati voto di fiducia al nuovo Governo / foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image nella foto: Camera dei Deputati

Il premier Conte chiamato a mediare

Una spaccatura che potrebbe alimentare ulteriori tensioni nella maggioranza. Toccherà al premier Conte mediare per cercare di sanare la frattura che si è creata sulle scuole paritarie.

Una maggioranza che continua il proprio cammino non senza discussioni o incomprensioni. E i prossimi mesi si preannunciano decisivi per l’esecutivo chiamato a trovare l’accordo su temi fondamentali per il futuro del nostro Paese.

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