La nuova terribile rivelazione sulla morte dei passeggeri del Titan

La nuova terribile rivelazione sulla morte dei passeggeri del Titan

L’ingegnere esperto di sottomarini José Luis Martín ha spiegato come dovrebbe essere andati gli ultimi momenti sul sommergibile di OceanGate.

La vicenda del Titan ha catalizzato su di sè l’attenzione dei media per tutta la durata delle ricerche del sommergibile di OceanGate. La morte dei suoi passeggeri, però, dovrebbe essere avvenuta in fretta, secondo quanto era stato scoperto nei giorni successivi all’annuncio dell’esaurimento dell’ossigeno sul sottomarino.

Oggi a fare emergere nuovi dettagli sugli ultimi istanti di vita dei passeggeri del Titan è José Luis Martín, ingegnere esperto di sommergibili, intervenuto per spiegare il suo punto di vista sull’accaduto. Il sottomarino sarebbe “precipitato come una freccia” verso le profondità dell’oceano prima di “esplodere come un palloncino“.

Come è avvenuta la morte dei passeggeri

Secondo José Luis Martín, Hamish Harding, Shahzada Dawood, Sulaiman Dawood, Paul-Herny Nargeolet ed il Ceo di OceanGate Stockton Rush sarebbero rimasti per quasi un minuto senza luce, nel profondo buio dell’Oceano, mentre il Titan scendeva velocemente verso gli abissi. L’ingegnere ha affermato che il sommergibile sarebbe accelerato in fretta a partire dai 1700 metri sotto il livello del mare per poi implodere a 2500.

In quel periodo di tempo – continua l’esperto – hanno realizzato tutto. E per di più, nella completa oscurità. Difficile farsi un’idea di quello che hanno vissuto in quei momenti. Dopo quei 48 secondi, o un minuto, c’è stata l’implosione e poi la morte istantanea“.