Giuseppe Conte punta su Roberto Fico per la Campania e rafforza la presa del M5S sul Pd. Cosa c’è dietro la strategia politica dei 5 Stelle?
Come riportato da ilriformista.it, la politica del Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte si sta concentrando sul superamento degli storici limiti interni e sull’espansione del proprio raggio d’azione politico. In Campania, Vincenzo De Luca potrebbe presto lasciare spazio a Roberto Fico, ex presidente della Camera. Questo scenario rappresenterebbe un colpo decisivo per il M5S, che ambisce a sostituire il “kingmaker” delle preferenze del Pd con una figura di punta del Movimento.
Fico in Campania: la sfida a De Luca
Conte punta sulla riforma dello statuto che consente la flessibilità del limite dei mandati. «I tre mandati potranno essere consecutivi o intervallati da uno stop di cinque anni», una decisione che mira a rafforzare la leadership del presidente del Movimento. La candidatura di Fico potrebbe inoltre favorire una convergenza tra M5S, Pd e Avs, nel caso De Luca decidesse di correre come candidato civico e indipendente.
Le strategie di Conte tra alleanze e tensioni
Il superamento del limite dei due mandati, approvato con un voto digitale, è stato un punto di svolta per il Movimento. Tuttavia, le tensioni interne non mancano: «La riunione del Consiglio Nazionale non ha risolto l’arcano della riformulazione statutaria della regola sui mandati», con membri chiave del partito che mantengono posizioni divergenti.
La sfida non si limita alla Campania. In Liguria, Tiziana Beghin potrebbe contendere la corsa al Pd con Andrea Orlando, mentre a Roma Virginia Raggi continua la sua opposizione a Roberto Gualtieri. «Sull’inceneritore tanto voluto da Gualtieri continuano a piovere incertezze. Non bastano le preoccupazioni per la salute e per l’ambiente, né le criticità sull’acquisto del terreno: c’è anche la questione del fosso presente nell’area», ha dichiarato l’ex sindaca.
Nel frattempo, in Calabria, il M5S ha stretto un’alleanza strategica con Avs, bypassando il Pd. Secondo un sondaggio condotto da Antonio Noto, «il patto avrebbe portato a un ribilanciamento a favore dei contiani: il M5S è salito di mezzo punto, all’11,5%, mentre Avs è sceso al 5,5%». Come riportato da ilriformista.it
L’abbraccio del Movimento 5 Stelle al Pd somiglia sempre più a quello del pugile: un’intesa che mette in difficoltà i Dem e rafforza la strategia di Conte, orientata al controllo delle prossime elezioni regionali e al consolidamento del proprio peso politico.