Ischia, la Procura apre le indagini: “Allarmi inascoltati”

Ischia, la Procura apre le indagini: “Allarmi inascoltati”

La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo d’indagine in relazione alla tragedia avvenuta a Ischia: “Allarmi inascoltati”.

A distanza di pochi giorni dalla tragedia di Casamicciola, ad Ischia, la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo d’indagine sugli “allarmi inascoltati”. Secondo quanto appreso, quattro giorni prima della frana l’ex indaco aveva lanciato un allarme per portare a conoscenza delle autorità la presenza del rischio idrogeologico nella zona.

Nella giornata di sabato, il comune di Ischia è stato interessato da una frana che ha distrutto gran parte della cittadina. I residenti: “I sacrifici di una vita andati in fumo”. Adesso sarà compito della Procura di Napoli indagare sulle eventuali responsabilità di colpa. Nella fattispecie si parla degli allarmi lanciati dall’ingegnere Giuseppe Conte, ex sindaco del comune di Ischia, che non sarebbero stati ascoltati.

La segnalazione dll’ex primo cittadino

Proprio quattro giorni prima della tragedia di Casamicciola, il 22 novembre, l’ex sindaco aveva mandato delle mail Pec alle autorità competenti. Il suo avvertimento era chiaro: i cittadini di Casamicciola erano a rischio a causa delle previsioni meteo, che preannunciavano abbondanti precipitazioni nella zona.

Ad oggi i ricercatori sono ancora all’opera nel tentativo di ritrovare qualche superstite. L’ultima vittima ritrovata in seguito alla tragedia è un 15enne: si tratta dell’ottava vittima. I soccorritori continuano le loro ricerche per ritrovare gli ultimi quattro dispersi.

In questa situazione, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, a Omnibus, è intervenuto in questo modo: “Il Paese deve darsi delle regole per non andare sempre in deroga, perché si possano avere percorsi certi. Non è neppure una questione di fondi, perché i fondi ci sono. È una questione di procedure. Anche i condoni nascono dal blocco del sistema, da un’illegalità amministrativa che va avanti. Distinguiamo fra alcune situazioni di condono ed essere su luoghi dove c’è il rischio della vita. Bisogna avere il coraggio di fare una valutazione caso per caso”.

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