Gli oncologi italiani propongono un aumento di 5 euro sul prezzo delle sigarette per ridurre il numero di fumatori e finanziare il SSN.
L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) ha avanzato una proposta innovativa per combattere il tabagismo: aumentare il prezzo delle sigarette di 5 euro per pacchetto. Questa iniziativa, presentata durante una conferenza stampa al Senato, ha come obiettivo principale la riduzione del consumo di tabacco, responsabile di numerose patologie gravi come il tumore al polmone. Parallelamente, i ricavi di questa tassa di scopo verrebbero destinati al finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), per un potenziale guadagno stimato fino a 13,8 miliardi di euro.
L’impatto delle sigarette sulla salute pubblica
Secondo i dati forniti dall’Aiom, in Italia il fumo è la causa di oltre 93.000 decessi all’anno. Un numero impressionante che evidenzia la necessità di un intervento urgente. Il tabagismo è infatti collegato non solo al cancro ai polmoni. Che rappresenta il 90% dei casi, ma anche a numerose altre patologie, tra cui malattie cardiovascolari e respiratorie. Con un’incidenza di quasi 40.000 nuovi casi di tumore al polmone ogni anno, è chiaro che la situazione richiede misure drastiche per invertire questa tendenza.
A peggiorare il quadro, il tasso di mortalità per tumore al polmone nelle donne è in aumento, con un incremento del 16% dal 2007 al 2019. Questo fenomeno dimostra come il tabagismo stia diventando una minaccia sempre più significativa per la popolazione femminile, in particolare. Ridurre il consumo di sigarette è quindi una priorità per salvaguardare la salute pubblica e garantire la sostenibilità del SSN.
Un finanziamento per il SSN
Oltre a ridurre il numero di fumatori, l’aumento del prezzo delle sigarette rappresenta un’opportunità per rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale. Gli oncologi stimano che una tassa di 5 euro a pacchetto potrebbe generare entrate per oltre 13 miliardi di euro. Questi fondi potrebbero essere impiegati non solo per potenziare le infrastrutture sanitarie, ma anche per finanziare campagne di prevenzione contro il fumo, indirizzate in particolare ai giovani.
Paesi come la Francia e gli Stati Uniti hanno già implementato politiche simili, con effetti positivi sulla salute pubblica. Il prezzo delle sigarette, in questi Paesi, è molto più alto rispetto all’Italia, con costi che oscillano tra gli 8 e i 12 euro a pacchetto. Seguire il loro esempio potrebbe contribuire a una significativa riduzione del consumo di tabacco anche in Italia.