L’allarmante confessione di Caryl Menghetti a una psichiatra e il terribile omicidio del marito che sconvolge Bergamo.
Il piccolo comune di Martinengo, situato nella tranquilla provincia di Bergamo, è stato scosso da un evento tragico che ha visto protagonista Caryl Menghetti, una donna di 45 anni. La notte tra il 25 e il 26 gennaio 2024, Caryl ha brutalmente ucciso il marito. Diego Rota, di 55 anni, è stato ucciso con ferite inferte da un coltello da cucina.
Questo omicidio non solo ha lasciato una comunità in lutto, ma ha anche sollevato numerose domande su segnali premonitori che avrebbero potuto, se presi sul serio, prevenire questa tragedia.
Le premonizioni ignorate di Caryl Menghetti
Il giorno prima dell’omicidio, Caryl, in preda a una crisi di allucinazioni, venne ricoverata d’urgenza in ospedale. Durante il suo ricovero, si confidò con una psichiatra, rivelando il suo intento omicida.
Queste rivelazioni, però, sembrano essere state sottovalutate o interpretate come frutto del suo stato mentale alterato. Dopo essere stata trattata e rilasciata con una prescrizione farmacologica, Caryl tornò a casa, dove, poche ore dopo, commise l’irreparabile.
Il contesto familiare e la salute mentale di Caryl
Nel tentativo di comprendere le dinamiche che hanno portato a questo atto estremo, è essenziale esaminare il contesto familiare e la storia di salute mentale di Caryl Menghetti. La coppia aveva una figlia di cinque anni e, secondo le fonti, non sembravano esserci tensioni familiari evidenti.
Tuttavia, Caryl aveva recentemente affrontato difficoltà lavorative e personali che potrebbero aver aggravato problemi psichiatrici preesistenti. Tre anni prima dell’incidente, la donna era stata sottoposta a un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) seguito da un ricovero, a causa di comportamenti aggressivi. La questione solleva molti interrogativi critici sulla gestione della salute mentale e sulle decisioni prese dai professionisti sanitari.