La reazione della politica italiana al discorso di Putin
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Direttore: Alessandro Plateroti

La reazione della politica italiana al discorso di Putin

Vladimir Putin

I partiti italiani sono convinti che la mobilitazione di Putin in realtà nasconda la difficoltà dalla Russia.

La mossa di Putin sulla mobilitazione parziale sembra un segnale di grande difficoltà da parte della Russia, palesemente colpita dalle sanzioni. La leader di FdI Giorgia Meloni dichiara che questo è il momento di stare attenti ed essere compatti senza abbassare la guardia, perché “quando uno è nervoso le conseguenze possono essere di ogni genere, quindi adesso serve lucidità, compattezza e anche diplomazia”.

Vladimir Putin
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Le opinioni dei partiti italiani

E se il discorso di Putin sulla mobilitazione parziale, con una escalation del conflitto in Ucraina, nascondesse una grande difficoltà da parte della Russia? E’ quello che i partiti italiani presumono, anzi ne sono quasi convinti. Ma proprio per questo non bisogna abbassare la guardia e sottovalutare le possibili conseguenze. I leader dei partiti annunciano tutti che bisogna restare uniti e compatti nella difesa dell’Ucraina.

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Secondo Giorgia Meloni, quello di Putin è “un discorso che tradisce debolezza, una mossa abbastanza disperata”. E’ presumibile che in questo caso le sanzioni stiano funzionando, e su questo tema la leader afferma di appoggiare Salvini sull’idea di dover aiutare le nazioni più colpite dalle sanzioni.

Per il segretario del Pd Enrico Letta l’Italia non deve assolutamente cedere ai ricatti della Russia, è necessario togliere qualunque margine di ambiguità in Italia. Per Letta è quindi necessario che “tutti i leader politici si schierino apertamente e che lascino perdere tutte le ambiguità che hanno avuto fino ad ora”.

Il leader della Lega Matteo Salvini parla della situazione corrente soffermandosi sulle due parti avversarie, le quali dovrebbero semplicemente dialogare perché la guerra possa finire al più presto. “Spetterà agli ucraini decidere come e quando, spero presto”.

Per Giuseppe Conte l’unica cosa nuova sarebbe quella di “un’escalation militare che non potevamo non calcolare”. Il fatto che la Russia abbia con sé armi nucleari, deve far riflettere il Paese che è possibile qualsiasi conseguenza. A condividere questo pensiero c’è anche Giorgia Meloni secondo cui le parole di Putin “significano debolezza che può sfociare in disperazione, e oggi il rischio mi sembra aumentato”.

Anche Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, non ha alcun dubbio sul fatto che Putin trasmetta le sue difficoltà. Si affida sulla coesione di Occidente, Nato, Usa e Ue, dichiarando che “se ci fosse qualcosa da parte di un governo di centrodestra contro l’Europa o l’Occidente non potremmo farne parte”.

Per il leader di Noi moderati, Maurizio Lupi, le parole di Putin insieme al referendum per l’annessione di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, “confermano l’importanza del posizionamento atlantista e europeo dell’Italia, a sostegno dell’Ucraina e a difesa della democrazia. E confermano anche la bontà della scelta di imporre sanzioni che vanno rafforzate”. Così dichiara su un post pubblicato su Twitter.

Infine Benedetto Della Vedov, segretario di Più Europa, afferma che l’escalation di Putin sia di una violenza inaudita, e palesemente un atto di guerra. La ministra Mariastella Gelmini sostiene, soprattutto oggi, la necessità di “coesione e fermezza attorno ai valori e agli obiettivi dell’Europa e della Nato”.

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ultimo aggiornamento: 21 Settembre 2022 13:17

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