Governo: rispunta il piano B di Paolo Savona. Otto miliardi di lire da stampare in segreto e l’annuncio lampo dell’uscita dell’Italia dall’euro.
GOVERNO – C’è poco da fare, la crisi di governo in Italia gira intorno al nome di Paolo Savona, il nome della discordia, quello su cui nessuno ha voluto fare un passo indietro.
I motivi possono essere molteplici. C’è chi ha pensato a una strategia elettorale di Matteo Salvini per guadagnare punti in vista del ritorno alle urne – già preventivato secondo i più maliziosi -, di certo sulla scelta di Mattarella deve aver pesato quella strategia, risalente al 2015, studiata da Savona per uscire dall’euro con un blitz, un colpo di mano rapido e indolore (?). E definitivo.
Paolo Savona: il piano segreto di uscita dall’euro
Il piano di Paolo Savona, stando a quanto riportato da La Repubblica, avrebbe previsto la stampa in gran segreto di otto miliardi di lire da mettere in circolazione a mercati chiusi.
Il tutto per riportare il paese alla propria sovranità monetaria. Lo studio, sottoscritto da Paolo Savona, era stato studiato nei minimi dettagli e attendeva solo di essere messo in pratica al momento opportuno.
È questo il rischio che non ha voluto correre Mattarella? È questo il tacito accordo di governo stipulato da Luigi Di Maio e Matteo Salvini? Savona a poche ore dal fallimento della trattativa tra il capo dello Stato e Giuseppe Conte aveva negato di voler uscire dall’euro, ma avrebbe potuto fare altrimenti? Sicuramente no.
Di certo il piano B di Savona avrebbe avuto pericolose ripercussioni sul paese. Resta da capire se Mattarella avrebbe potuto far naufragare il governo (forte comunque di una maggioranza) per imporre di fatto la permanenza del Paese nell’unione monetaria.
Sicuramente una nazione civile ed evoluta prima di lasciare l’euro indice quantomeno un referendum.