Il governo diviso sul tema della riforma della Giustizia: il caso Sozzani preoccupa Alfonso Bonafede, che ora teme uno stop. E sull’asse Pd-M5S incombe l’ombra dei renziani.

Il caso Sozzani apre una discussione decisamente più ampia in seno al governo: come fare la riforma della Giustizia? Non è un caso che dopo il voto che ha salvato Sozzani uno dei più alterati fosse il Guardasigilli Alfonso Bonafede. A lui spetta il compito, a quanto pare decisamente arduo, di varare la riforma della Giustizia. Ma la sensazione, avvalorata dai fatti, è che il Pd e il MoVimento abbiano idee decisamente differenti. Così come i renziani e i garantisti di LeU.

Alfonso Bonafede
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Il caso Sozzani solleva dubbi sulla tenuta del governo sulla riforma della Giustizia

Nonostante dal governo sottolineano che quello su Sozzani non deve essere considerato come un voto politico in grado di destabilizzare la maggioranza, sembra evidente che la strada sia tutta in salita e, se possibile, ancora più complicata dopo la nascita del gruppo dei renziani. Un terzo interlocutore del quale Zingaretti e Luigi Di Maio avrebbero fatto volentieri a meno.

Camera dei deputati
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I timori di Bonafede, governo diviso sulla Giustizia?

Alfonso Bonafede continua a lavorare forte del programma di governo, nella speranza che in fase di trattativa le parti abbiano approfondito il tema e non si siano limitate a concordare una generica riforma. Il tutto senza considerare che ad oggi bisogna fare i conti anche con Matteo Renzi.

Il primo vertice tra Bonafede e Orlando si è concluso senza intoppi ma non si è parlato di nulla di concreto per quanto riguarda la riforma.

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ultimo aggiornamento: 19-09-2019


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