La Russa in diretta TV: “Do a Schlein una notizia: ho votato. Il campo largo oggi è definitivamente morto”
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La Russa in diretta TV: “Do a Schlein una notizia: ho votato. Il campo largo oggi è definitivamente morto”

Ignazio La Russa

Ignazio La Russa a La7 dichiara di aver votato al referendum, critica duramente Schlein, Bonelli e la sinistra.

La recente campagna referendaria è stata uno degli episodi più polemici e controversi della scena politica italiana. Invece di focalizzarsi sui contenuti dei quesiti referendari, il dibattito pubblico si è spostato su toni personali e polemici, alzando il livello di tensione. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, è intervenuto telefonicamente allo speciale del TgLa7 per commentare l’andamento del voto e svelare retroscena inediti.

Ignazio La Russa
Ignazio La Russa

Una campagna referendaria divisiva

“È troppo facile infierire su chi ha fatto questa campagna referendaria, non puntando sui quesiti referendari, che peraltro non era giusto da sottoporre con un referendum all’opinione pubblica. Ma comunque, visto che hai deciso di farlo, spiegate bene il motivo per cui l’avete fatto. No, hanno detto: ‘Dalli a La Russa, dalli alla Meloni, Salvini sbaglia’”, ha affermato, sottolineando l’impostazione personalistica e aggressiva adottata da una parte della sinistra.

Secondo La Russa, la reazione dell’elettorato è stata di repulsione e fastidio, sentimenti che hanno pesato sull’affluenza e sulla qualità del dibattito democratico. Un clima che ha spinto molti a disinteressarsi ai contenuti e a respingere una retorica giudicata eccessiva.

Il voto a sorpresa e la critica al “campo largo”

Il momento chiave arriva quando La Russa rivela inaspettatamente di aver votato. “Bonelli e la stessa Schlein – continua – hanno detto: ‘Andate a votare perché La Russa non vota’. La mia era una frase comiziale. Do comunque alla Schlein una notizia: La Russa è andato a votare, io un quesito l’ho votato”. Un’affermazione che smentisce apertamente la narrativa diffusa da parte dell’opposizione e ribalta il racconto mediatico dominante.

“Probabilmente senza i loro attacchi a La Russa e alla Meloni avrei votato no a tutti e 5 i quesiti, quindi la loro campagna di sicuro ha fatto perdere 4 voti alla presenza alle urne. E posso testimoniare che sono tantissime le persone che sono rimaste schifate da questa campagna referendaria, che poi diventa non solo di disistima, ma anche quasi di odio”, ha proseguito, descrivendo un clima politico ormai logorato.

Non sono mancate critiche al Partito Democratico: “Il Pd ha tentato di trasformare questo referendum in una vicenda interna di partito anziché fare un congresso, ha pensato di far spendere milioni allo Stato per vedere se aveva ragione la Schlein o i suoi oppositori. Gli altri hanno tentato di fare un referendum contro il governo. Hanno perso gli uni e gli altri, è inutile infierire ma spero che gli serva per il futuro”.

E infine, il colpo finale: “In ogni caso, il campo largo, se mai fosse nato, oggi è definitivamente morto”. Una sentenza politica netta, che chiude simbolicamente una stagione di tentativi di coalizione.

Anche su Maurizio Landini, La Russa ha espresso un giudizio sorprendentemente più equilibrato: “Si è dimostrato più lucido degli altri ma non per questo va completamente giustificato perché non si possono modificare con un referendum norme vecchie ormai da diversi anni, fatti alcuni proprio dalla sinistra che oggi le voleva cambiare. Ci sono le strade in Parlamento per discutere, quindi credo che anche lui abbia sbagliato, sia pure non nei modi volgari con cui si sono comportati altri. Lui no, glielo riconosco”. Il tutto come riportato da ilfattoquotidiano.it

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ultimo aggiornamento: 10 Giugno 2025 9:33

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