Il 10 aprile 2010 il presidente polacco Lech Kaczynski muore in un incidente aereo vicino a Smolensk. Le indagini russe attribuiranno la causa a un errore dei piloti.
Sono passati dieci anni dalla morte di Lech Kaczynski, presidente della Polonia.
La sciagura aerea vicino a Smolensk
Il capo di Stato polacco perisce nell’incidente del Tu-154 Siły Powietrzne, occorso il 10 aprile 2010. Il velivolo dell’aeronautica militare della Polonia precipitò in fase di atterraggio a circa 20 chilometri dalla città russa di Smolensk. Nello schianto morirono tutti gli 89 passeggeri e i 7 membri dell’equipaggio a bordo.
Il ricordo dell’eccidio di Katyn
L’aereo stava effettuando un volo di Stato da Varsavia alla base aerea di Smolensk-Severnyj in Russia in occasione della cerimonia del 70º anniversario del massacro di Katyn, nel quale circa 22 mila militari polacchi furono trucidati dall’Unione Sovietica.
Kaczynski e le altre personalità
Tra i passeggeri, oltre al presidente della Polonia Lech Kaczynski accompagnato dalla moglie Maria, l’ex-presidente Ryszard Kaczorowski, il capo delle forze armate polacche con alcuni alti ufficiali, il presidente della Banca nazionale di Polonia, il vice-ministro polacco degli esteri, funzionari del governo, diciotto membri del parlamento polacco, rappresentanti del clero e parenti delle vittime dell’eccidio di Katyn.
Le indagini
Secondo le ricostruzioni degli investigatori russi e polacchi, l’incidente è imputabile ad un errore dei piloti che tentarono di atterrare in condizioni di scarsa visibilità in un aeroporto privo di ausili alla navigazione aerea. L’inchiesta polacca inoltre individuò gravi mancanze nell’addestramento e nella organizzazione del reparto dell’aviazione militare a cui erano affidati i voli dell’aereo presidenziale: in seguito all’inchiesta l’intero reggimento aereo venne soppresso e i velivoli ad esso in dotazione ritirati dal servizio.