La Sea Watch si rivolge alla Corte di Strasburgo chiedendo il permesso di far sbarcare i migranti in Italia, La ‘lotta’ diventa europea.
La Sea Watch si rivolge alla Corte di Strasburgo contro l’Italia e il decreto Sicurezza Bis di Matteo Salvini. Dopo due settimane in mare al confine delle acque territoriali italiane con una cinquantina di persone a bordo, i responsabili della nave hanno deciso di provare a mettere fine a quella che qualcuno ha definito come un prigionia in alto mare.
Cambia rotta? Neanche per idea. Cambia strada e si rivolge alla Corte di Strasburgo per ottenere il permesso a varcare la soglia delle acque italiane.
Migranti, la Sea Watch si rivolge alla Corte di Strasburgo
La notizia è stata confermata proprio dagli uffici di Strasburgo, da dove hanno fatto sapere di aver ricevuto una richiesta dal parte della Sea Watch. La richiesta, a carattere provvisorio, è quella di far sbarcare i migranti in Italia.
Ricevuta la richiesta i giudici hanno inviato una serie di quesiti sia alla Sea Watch che al governo italiano, quesiti ai quali i due contendenti devono rispondere entro il pomeriggio del 24 giugno.
Matteo Salvini: “Metà migranti in Germania e metà in Olanda. E sequestro della nave”
La notizia è stata prontamente commentata da Matteo Salvini che ha presentato la sua soluzione al problema.
“L’Unione Europea vuole risolvere il problema Sea Watch? Facile. Nave olandese, ong tedesca: metà immigrati ad Amsterdam, l’altra metà a Berlino. E sequestro della nave pirata. Punto”
I possibili scenari
Carte alla mano, la Corte di Strasburgo può confermare la posizione dell’Italia oppure chiedere (ma a quel punto sarebbe una pretesa) a Salvini di sospendere provvisoriamente il divieto e acconsentire allo sbarco dei migranti in Italia.
Già nelle scorse settimane l’Onu aveva puntato il dito contro il decreto Sicurezza Bis di Matteo Salvini e aveva invitato l’Italia a far sbarcare i migranti, richiesta respinta dal ministro dell’Interno.