La storia di Marzia Capezzuti: la casa dell’orrore di Pontecagnano

La storia di Marzia Capezzuti: la casa dell’orrore di Pontecagnano

Trattata come una schiava e ripetutamente molestata, la 29enne Marzia Capezzuti viene uccisa a marzo del 2022.

Ripercorriamo la tragica storia di Marzia Capezzuti, la ragazza disabile di soli 29 anni originaria di Milano, sparita nel marzo 2022 da Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno. La giovane sarebbe stata uccisa dopo diversi anni di atrocità inflitte in un palazzo di un’anonima provincia.

giustizia aula tribunali

Torturata e uccisa per la pensione di invalidità

Dopo l’ennesima scomparsa, il corpo di Marzia Capezzuti viene ritrovato in un casolare abbandonato di Montecorvino Pugliano. Il 19 aprile scattano le manette per tre persone: Barbara Vacchiano, la donna di Pontecagnano Faiano dove Marzia aveva trovato inizialmente ospitalità e poi prigionia, il marito Damiano Noschese e il figlio 15enne della coppia.

Dalle intercettazioni degli inquirenti emerge che i tre avrebbero manipolato la ragazza attraverso angherie fisiche e psicologiche, col fine di impossessarsi della sua pensione di invalidità. Ma quando sono partite le indagini, gli aguzzini avrebbero fatto sparire per sempre Marzia.

Dalla disabilità all’arrivo a Pontecagnano

Dopo la separazione dei genitori, Marzia finisce a soli sette anni in una comunità. Una volta compiuti 18 anni, la ragazza viene trasferita in una struttura per adulti a Varese, dove le diagnosticano un disturbo della condotta in ritardo mentale di media gravità, con invalidità totale e permanente inabilità lavorativa al 100% con necessità di assistenza continua, e relativa pensione.

Nel 2014 Capezzuti lascia la Lombardia per incontrare un ragazzo di Pontecagnano Faiano conosciuto sui social. Tramite lui, Marzia conosce Barbara Vacchiano, la donna da cui si trasferisce dopo la fine della relazione con il ragazzo.

La prima scomparsa e la rottura col fidanzato

Quello stesso anno però Marzia sparisce. Nel 2016 i suoi genitori di rivolgono a Chi l’ha visto, ma la ragazza viene trovata poco dopo dai carabinieri, a casa del suo fidanzato di cui i genitori non erano a conoscenza.

I rapporti tra Marzia Capezzuti e i genitori restano saltuari fino al 2017, quando la ragazza dice alla madre di aver lasciato il fidanzato. Marzia riferisce anche ai servizi sociali della rottura della sua relazione, per cui aveva lasciato l’abitazione in cui viveva con lui. Trova quindi ospitalità a casa di Mariabarbara Vacchiano, la quale aveva chiamato la madre della ragazza dicendo che viveva da lei.

Strano come i genitori di Marzia si fossero affidati ad una sconosciuta mai vista prima, che a quanto pare riceveva anche la pensione della giovane. A volte parlava anche Alessandro Vacchiano, fratello di Barbara, che dice che la coppia sarebbe andata presto a Milano a conoscere la madre di Marzia.

A casa dei Vacchiano

Nel 2019 Polizia Locale e assistenti sociali cercano Marzia nella casa di Alessandro Vacchiano, che “a suo dire rendeva prestazioni sessuali ai presenti nell’appartamento”. Ma la ragazza racconta di essere lì soltanto in visita e di abitare a Napoli, da amici, che non vengono specificati.

Aggiunge di trovarsi bene, di non aver reso nessuna prestazione sessuale e di non aver subito violenze fisiche o verbali da nessuno della famiglia. Convocata negli uffici, racconta anche di non percepire più la pensione da gennaio e di mantenersi con lavori domestici e l’aiuto di amici napoletani.

Nel settembre 2019 i genitori di Marzia incontrano Alessandro Vacchiano, che si presenta palesemente vecchio e con problemi di tossicodipendenza. Ma ecco che, a casa della madre di lei, scoppia una lite fra la coppia tanto che Alessandro resta a dormire su una panchina per strada.

Dopo Marzia torna a Pontecagnano, mentre Alessandro Vacchiano scompare fino al ritrovamento del suo corpo senza vita il 7 novembre 2019, vicino la stazione centrale di Napoli. Dall’autopsia emerge che si sia trattato di overdose. Barbara però racconta ai conoscenti che il fratello è stato picchiato a morte, sostenendo che la responsabile fosse Marzia.

L’alibi della famiglia

Il 9 aprile del 2019 però, la famiglia Vacchiano aveva raccontato al padre della ragazza che Marzia aveva rubato in casa e che aveva abusato del figlio minorenne. L’uomo, fidandosi, le consiglia di sporgere denuncia, anche se poi, parlando con sua moglie, inizia a dubitare che in quella casa “se la stessero mangiando i lupi”.

Al telefono Barbara Vacchiano spiega non solo che Marzia consuma rapidamente la pensione, ma addirittura dice che la ragazza l’ha minacciata di incolparla di un livido che aveva sul braccio. “Insomma, Barbara faceva di tutto per descrivere Marzia come una ragazza maliziosa, pronta a calunniarla e ad incolparla per lividi che invece si era procurata “autonomamente”, pur di realizzare i suoi obiettivi”, rileva il gip.

L’ultima scomparsa di Marzia Capezzuti

Tra la fine del 2019 e gli inizi del 2020 Marzia Capezzuti scompare nuovamente. Barbara dice ai genitori di averla cacciata di casa e di non aver avuto più sue notizie. La ragazza risulta irrintracciabile, ma gli inquirenti ritengono che Marzia continua a frequentare l’abitazione di Pontecagnano.

Barbara in quei mesi prendeva il pieno controllo della vita della ragazza, prelevando anche dal suo conto corrente da Pontecagnano, nonostante a luglio Marzia sia tra Roma e Desio. I rapporti coi genitori si interrompono di nuovo fino all’estate 2021.

La denuncia del 23 febbraio 2022 da parte di un avvocato, da inizio alle indagini. Si ipotizza che Marzia sia vittima di maltrattamenti. Il padre di Marzia non era a conoscenza di maltrattamenti ma dichiarava di non escluderli perché “lei in passato tendeva spesso a cacciarsi in brutte situazioni, con persone poco raccomandabili”.

La finta gravidanza di Marzia

Il 25 febbraio l’uomo racconta ai carabinieri dell’attuale fidanzato della figlia, Giuseppe, da cui aspetta un bambino. Anche se, aggiunge, la sua ex moglie ha saputo che Giuseppe vuole lasciarla dopo il parto e tenere il bambino.

Ma in realtà questo Giuseppe non esiste e nemmeno la gravidanza. Era stata Barbara Vacchiano a inventare questo fidanzato, che sosteneva fosse stato colto da ictus e che non poteva parlare quando la madre di Marzia voleva sentirlo al telefono.

Barbara costringe Marzia a raccontare la stessa storia. Il vecchio conto corrente della ragazza non era più utilizzabile, allora la donna spinge i genitori ad aprirne uno nuovo. Ma nell’appartamento di Pontecagnano intanto proseguono le violenze: Marzia viene trattata come una schiava, costretta a dormire a terra, legata. Le fanno anche ingoiare una sigaretta accesa. E, secondo una testimone, viene anche “marchiata a fuoco” sulla schiena con le lettere B e V, le iniziali di Barbara Vacchiano.

“Ottenuto finalmente un nuovo conto, tornati a prelevare regolarmente la pensione, i Vacchiano potevano nuovamente interrompere i rapporti con i genitori di Marzia. Ripresi gli incassi, Peppe spariva. Spariva la gravidanza. Sparirà, purtroppo per sempre, la stessa Marzia”, conclude il gip.

Argomenti