La circolazione della variante Delta del Covid in Italia potrebbe essere sottostimata. Il rischio è quello di un autunno più difficile del previsto.
Aumentano i casi di variante Delta del Covid registrati in Italia. In pochi giorni sono stati individuati tre focolai: uno a Piacenza, uno a Sassari e uno nel Napoletano. La variante più minacciosa del nuovo coronavirus si muove anche in Italia e preoccupa gli esperti, che temono un colpo di coda del virus con un nuovo aumento di contagi. Come accaduto nel Regno Unito, dove si è registrato un nuovo picco con 16.000 casi, e come sta accadendo in Israele, uno dei Paesi più rapidi ed efficaci per quanto riguarda la campagna di vaccinazione.
Covid, la diffusione della variante Delta in Italia
In base ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nella seconda metà del mese di giugno la variante Delta era al nove per cento circa dei sequenziamenti effettuati a livello nazionale. Ma il sospetto – anche abbastanza concreto a dire il vero – è che il dato sia sottostimato e che la mutazione più minacciosa e preoccupante del Covid-19 sia molto più diffusa sul territorio nazionale.
Secondo il Financial Times l’Italia si posiziona al quinto posto nella classifica dei Pasi con più casi legati alla variante Delta, che in Europa è destinata a diventare la forma dominante già alla fine dell’estate.
Il rischio di una nuova ondata alla fine dell’estate
Da qui il rischio di un nuovo picco di contagi il prossimo autunno. La preoccupazione c’è ed è diffusa. Lo stesso Presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenuto in Parlamento il 23 giugno alla vigilia del Consiglio europeo, ha ricordato che l’emergenza non è alle spalle e che quanto accaduto nel 2020 deve servire da lezione. Lo scorso anno, dopo un estate vissuta sostanzialmente senza lo spettro e l’incubo del Covid, si è registrato un considerevole aumento dei casi. Una nuova ondata che ha costretto il governo ad introdurre nuove misure restrittive che sono state mantenute per mesi.
La protezione dei vaccini
La buona notizia è che i vaccini sono efficaci. In Gran Bretagna, dove il colpo di coda del virus c’è stato e ha costretto Johnson a rinviare le ultime riaperture, i numeri dei decessi e dei ricoverati sono stati decisamente bassi. Questo soprattutto per l’elevata percentuale di persone vaccinate.
I dati dimostrano che la variante delta può contagiare anche le persone vaccinate con una sola dose, per questo motivo il consiglio è quello di procedere con la somministrazione della seconda dose nel minor tempo possibile.
L’attività di monitoraggio
I vaccini sono quindi la via maestra da percorrere a passo spedito per evitare di dover fare i conti con una nuova stagione di restrizioni. Intanto bisogna potenziare l’attività di monitoraggio dei casi per intercettare i focolai e limitare la diffusione della variante. Gli esperti ritengono che la diffusione incontrollata del virus possa portare alla nascita di nuove mutazioni. E la storia di questi mesi dimostra che molto spesso le nuove mutazioni sono più aggressive. Il rischio è che possa iniziare a circolare una nuova forma del virus in grado di bucare la protezione offerta dal vaccino.