La vicenda di Gabby Petito risale ormai allo scorso Agosto. La celebre blogger era sparita nel nulla. Il mese dopo, il tragico ritrovamento.
Il tragico ritrovamento legato alla vicenda della scomparsa di Gabby Petito, risale proprio alla scoperta del cadavere della 22enne, in una foresta del Wyoming. L’autopsia ha appurato la morte per strangolamento, quale causa principale del decesso della giovane. Gabby si trovava in viaggio con il fidanzato Brian Laundrie. Chiaramente, i primi sospetti sono ricaduti proprio su Brian; il ragazzo, infatti, avrebbe subito fatto perdere le proprie tracce. Ad oggi, l’unico sospettato di omicidio, appare solo Brian. La polizia locale, però, è riuscita a scovarlo, quando ormai era troppo tardi: Brian è stato trovato morto, nel mese di Novembre dello scorso anno. Il ragazzo si sarebbe ucciso con un colpo di pistola sparato in tempia. Vicino al cadavere, la scioccante confessione, scritta dal ragazzo su un piccolo quaderno: “Sono stato io a uccidere Gabby Petito”.
Le nuove rivelazioni
Dopo mesi dalla morte di Gabby, si fa sempre più limpido il dramma legato alle ultime ore di vita della ragazza. L’esegesi di quegli ultimi momenti, può essere ravvisabile all’interno dei diari del fidanzato Brian, pertinenti un taccuino, ora in mano dell’FBI. Il ragazzo infatti, si sarebbe ucciso subito dopo aver confessato l’omicidio di Gabby. Le pagine del diario, sono state pubblicate in seguito dall’avvocato della famiglia di Brian. Si legge che la vittima sarebbe caduta in un torrente. Il ragazzo ha dettagliatamente riportato l’accaduto, ripreso da The Sun: “Aveva il suo respiro affannoso, ansimava e chiamava il mio nome. Era gelata. Imploravo la fine del suo dolore”.