L’addio all’illustre autrice di “La Melevisione” e “L’Albero azzurro”

L’addio all’illustre autrice di “La Melevisione” e “L’Albero azzurro”

Scomparsa Lorenza Cingoli, autrice di trasmissioni televisive cult come “La Melevisione” e “L’Albero azzurro”.

L’Italia dice addio a una delle sue figure più emblematiche nel mondo della televisione per ragazzi: Lorenza Cingoli, conosciuta principalmente come l’autrice di programmi cult della Rai come “La Melevisione” e “L’Albero azzurro”, la sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di molti. La Rai, in una nota ufficiale, ha espresso il suo profondo cordoglio, sottolineando l’entusiasmo e la dedizione di Lorenza alla scrittura di racconti, libri e programmi dedicati ai più piccoli.

Una carriera poliedrica

Nata ad Ancona, Lorenza Cingoli aveva un background accademico solido, con una Laurea in Storia moderna e contemporanea. Oltre un diploma di dottorato di ricerca in storia economica. Ma la sua passione non si limitava alla scrittura per la televisione. Si è distinta anche come sceneggiatrice di film, collaborando con nomi di spicco come Dario Fo nel cartoon “Johan Padan a la descoverta de le Americhe”. Ha inoltre lavorato al lungometraggio “Berni e il giovane faraone”, un’avventura ambientata nelle sale del Museo Egizio di Torino, realizzato insieme a Martina Forti.

Lorenza Cingoli, la scrittrice

Oltre alla sua carriera televisiva, Lorenza era una scrittrice di talento, autrice di numerosi romanzi per ragazzi. Tra le sue opere più note, “Le più belle storie dell’Antica Roma”, una raccolta di leggende, “Il segreto di Lucina”, “Raffaello e lo scorpione lucente” e, più recentemente, “Le più belle storie dell’Iliade”. Quest’ultimo realizzato in collaborazione con Martina Forti.

La sede Rai di Torino è stata per anni il suo punto di riferimento. Il luogo dove ha dato vita a molte delle sue idee più brillanti. Nel comunicato di viale Mazzini, la Rai ha voluto sottolineare come i suoi programmi continueranno a divertire ed educare le nuove generazioni per molti anni a venire. La causa della morte non è stata resa pubblica.