Intervista a cuore aperto di Jerry Calà: i rimpianti per Berlusconi, l’incidente del 1995 e il sostegno dell’ex moglie Mara Venier.
In una lunga intervista a La Repubblica, Jerry Calà ripercorre con sincerità e amarezza alcune tappe fondamentali della sua carriera, oltre un retroscena su Berlusconi. Dopo il successo con I Gatti di Vicolo dei Miracoli, l’attore prende una direzione autonoma, cercando un’espressione più personale nel cinema, lontano dai riflettori comodi ma limitanti della comicità televisiva.
“Nel bene e nel male ho sempre avuto coraggio. Ero uscito dai Gatti ed entrato nel comodo carro dei cinepanettoni di De Laurentiis, tra i Novanta e il Duemila. Ma volevo esprimermi singolarmente e ho fatto un errore economico. Per cercare nuove strade, ho fatto un film in Norvegia, Sottozero, scritto da Rodolfo Sonego e poi Diario di un vizio con Marco Ferreri”, racconta Calà.

Il rifiuto a Berlusconi e l’incidente che ha cambiato tutto
Un punto chiave dell’intervista è il rimpianto per aver detto no a Silvio Berlusconi, in un momento in cui il passaggio dalla televisione al cinema era visto con sospetto.
“Sul piano economico non mi lamento, però ti mettevano in testa delle cazzate tipo se fai cinema non puoi fare televisione, perché ti abbassi e io, come uno stronzo, nonostante Silvio mi corteggiasse tantissimo, gli dissi di no. Vabbè, è andata così”, ammette.
Il racconto si fa poi intimo e toccante quando ricorda il gravissimo incidente stradale del 1995 che lo costrinse su una sedia a rotelle.
“Nel 1995, quando ho avuto un grave incidente d’auto che mi ha costretto sulla sedia a rotelle, a lungo. Nel nostro ambiente non sono buoni, ha iniziato subito a girare la voce che sarei rimasto in carrozzina, non mi chiamava più nessuno. Ho avuto entrambi i femori rotti, un dolore insostenibile, poi ho dovuto imparare di nuovo a camminare, come un bambino. È stata dura, quelli del mio ambiente erano spariti tutti. Ma si sono fatti riconoscere gli amici veri, quelli di Verona, del Lago di Garda, che frequentavo prima di diventare Jerry Calà”.
Il sostegno di Mara Venier
L’intervista si chiude con una riflessione sull’ex moglie Mara Venier, figura chiave nei suoi momenti di massimo successo e di difficoltà.
“Una donna importantissima, mi ha accompagnato nel momento di massimo successo e mi ha impedito di perdere la testa”.
Una testimonianza intensa che svela la parte più umana e fragile di un’icona della commedia italiana. Il tutto come riportato da ilfattoquotidiano.it