Emergenza migranti, la ministra Lamorgese avverte: “Non c’è alcuna possibilità di regolarizzazione per chi è giunto in Italia dopo l’8 marzo 2020”.
Intervenuta ai microfoni de il Corriere della Sera, Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno, ha fatto il punto sull’emergenza migranti che sta agitando l’opinione pubblica e il mondo della politica.
Gli sbarchi di barche e gommoni provenienti soprattutto dalla Tunisia sono ormai all’ordine del giorno. Le strutture per l’accoglienza contano più ospiti di quanti ne potrebbero avere. Anche dieci volte in più circa. Nei giorni scorsi si è avuta notizia di diverse fughe dei migranti dai centri di accoglienza, una minaccia per l’ordine pubblico anche alla luce dell’emergenza sanitaria.
La ministra Lamorgese, così come il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, guarda con attenzione proprio alla Tunisia, un Paese in difficoltà e in piena crisi economica e sociale. L’Italia vuole collaborare con le autorità locali per risolvere il problema alla radice, ossia bloccando le partenze. Missione non semplice.
Emergenza migranti, Lamorgese: “Garantiremo la tutela della salute pubblica”
“Garantiremo la tutela della salute pubblica delle nostre comunità locali, ma i migranti economici sappiano che non c’è alcuna possibilità di regolarizzazione per chi è giunto in Italia dopo l’8 marzo 2020”, è il messaggio forte della Lamorgese dalle colonne del Corriere della Sera.
Il tema della sicurezza e la tensione sociale
Inevitabilmente la situazione ha ripercussioni sulle comunità locali, sopratutto quelle interessate direttamente dagli sbarchi. Ma il malcontento monta in tutta la Penisola, da Nord a Sud.
“Le comunità locali sono giustamente sensibili al tema della sicurezza sanitaria, con una particolare attenzione dei sindaci e dei presidenti di Regione rivolta ai migranti irregolari. Capisco le loro preoccupazioni anche se il problema dei controlli anti Covid-19 riguarda anche tutti gli stranieri che giungono in Italia, per lavoro o per motivi di studio o per turismo, in pullman, in treno e in aereo”.
Per stringere le maglie dei controlli Lamorgese ha deciso di fare ricorso anche all’Esercito: “I 400 militari destinati in Sicilia e quelli dislocati come rinforzo in Friuli Venezia Giulia svolgeranno un sevizio molto importante per rafforzare i controlli già assicurati dalle forze di polizia. A tutti questi uomini e a queste donne in divisa non mi stancherò mai di inviare un ringraziamento particolare a nome dell’amministrazione dell’Interno e di tutto il Paese“.