Inferno a Lampedusa, protesta violenta all’hotspot: i migranti non hanno da mangiare

Inferno a Lampedusa, protesta violenta all’hotspot: i migranti non hanno da mangiare

La situazione sull’isola sta diventato ingestibile: nelle ultime 48 ore sono sbarcati in 7 mila e lo spazio inizia ad esaurirsi.

Il sindaco di Lampedusa nelle ultime ore aveva parlato di una situazione insostenibile sull’isola: troppi gli sbarchi, troppi i migranti e troppe poche le risorse e gli spazi disponibili. Una crisi che richiederebbe interventi importanti, provenienti anche dall’Unione Europeacome ha sottolineato anche Matteo Salvini -, e che potrebbe rivelarsi fatale per gli ospiti dell’hotspot.

Il centro di accoglienza è completamente al collasso, come raccontato questa mattina su Canale 5 nel corso di “Morning News“. Un’inviata, infatti, ha mostrato le condizioni attuali all’interno dell’hotspot dove sono incessanti le proteste dei migranti. Alcuni di loro, peraltro, hanno tentato di scalare uno dei muri che delimitano la struttura.

Il malcontento dei migranti

Le proteste degli ospiti del centro di accoglienza nascono dalle risorse ormai risicate presenti al suo interno: molti migranti non hanno di che mangiare e si sarebbero fermati sull’isola solo per ripartire verso destinazioni migliori in cui cominciare la loro nuova vita.

Due ragazzi della Guinea ci hanno detto che la situazione all’interno dell’hotpost è allucinante“, ha raccontato l’inviata Rossella Ivone. “Da quattro giorni – racconta la giornalista – non riescono a mangiare, ci sono tanti bambini e per questo motivo dicono di essere esasperati. Dopo mesi di viaggio vogliono solo scappare e andare all’estero“.

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