Lancia Delta: tre generazioni di un classico italiano

Lancia Delta: tre generazioni di un classico italiano

Prodotta a partire dal 1979, la Lancia Delta è stata uno dei modelli di maggior successo degli anni Ottanta; dopo il flop della seconda serie, la terza generazione è rimasta in produzione fino al 2014.

La Delta è un modello di berlina prodotto dalla Lancia. Esordì sul mercato nel 1979 con la prima generazione che rimase in produzione fino al 1993 quando l’azienda lanciò la seconda serie. Quest’ultima ebbe vita decisamente più breve (sette anni); tra il 2008 e il 2014 è stata prodotta la terza e ultima generazione.

La prima serie (Lancia Delta 1979)

La prima serie della Delta venne progettata da Giorgetto Giugiaro per integrare la gamma della Lancia colmando il vuoto lasciato dalla Fulvia all’inizio degli anni Settanta. Grazie al design moderno, con le tipiche linee squadrate, e ad una dotazione tecnologica all’avanguardia, la Lancia Delta si impose come uno dei modelli più iconici e di maggior successo del panorama automobilistico italiano degli anni Ottanta. A rinsaldare la fama della berlina torinese furono anche i successi delle versioni sportive nel campionato mondiale di rally: le Delta HF 4WD vinse il campionato del mondo costruttori nel 1987 mentre la Delta Integrale (con la famosa livrea Michelin – Martini) si aggiudicò il titolo per i cinque anni successivi. Nello stesso periodo, la Lancia celebrò anche quattro vittorie nel mondiale piloti, con i due successi a testa di Kankkunen e Biasion.

La seconda serie (Lancia Delta 1993)

La generazione mediana della Lancia Delta, presentata a Ginevra nel 1993, non riuscì ad eguagliare il successo della precedente. Il design venne riveduto e corretto secondo il gusto dell’epoca, con il frontale slanciato e assottigliato e il posteriore armonizzato. Gli scarsi riscontri di mercato furono il risultato di una serie di contingenze. Nel 1993, infatti, la Lancia lascia il mondo dei rally e il marchio Delta ne risente: viene a mancare la ‘spinta’ di cui il modello aveva goduto fino ad allora e, complice anche un design che non riesce a far breccia sul mercato, la Delta finisce fuori listino all’alba del nuovo millennio.

La terza serie (Lancia Delta 2008)

La Lancia impiega quasi un decennio a riproporre uno dei suoi modelli di maggior successo. La terza e ultima generazione della Delta, infatti, è il risultato di un processo di gestazione lungo e complicato. Nel 2003, al Salone dell’Auto di Barcellona, fa la sua comparsa un primo concept (presentato in due versioni, Granturismo e Granturismo Stilnovo) cui farà seguito un prototipo – la Lancia Delta HPE – svelata prima a Venezia e poi al Salone dell’Auto di Parigi. Due anni più tardi, in occasione del Salone di Ginevra, viene presentata ufficialmente la nuova Lancia Delta, caratterizzata da un design filante e moderno, lontanissimo dalla solidità muscolare della prima generazione.

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/walkertron/5686580183

Scheda tecnica e design

La Delta del 2008 è una berlina a cinque porte omologata per cinque posti; condivide gran parte della meccanica con la FIAT Bravo, prodotta nello stesso periodo. Gli ingombri sono quelli tipici delle vetture di segmento C: 4.520 mm di lunghezza, 1.797 mm di larghezza 1.499 mm di altezza (e un passo di 2,7 metri).

L’ultima generazione della Delta veniva assemblata nello stabilimento FCA di Cassino, utilizzando una versione lunga del pianale FIAT C di seconda generazione (C2) denominato ‘space frame’, utilizzato anche per le FIAT Stilo e Bravo. Le sospensioni anteriori sono a ruote indipendenti con ammortizzatori idraulici MacPherson a molle elicoidali con barra antirollio; quelle posteriori, invece, sono sospensioni a ruote interconnesse ad assale torcente.

Per quanto riguarda i freni, quelli all’avantreno sono dischi autoventilati da 248 mm di diametro mentre quelli al posteriore sono da 251 mm; l’apparato frenante a doppio circuito idraulico comprende servofreno dotato di ABS con EBV.

Il design della nuova Delta rappresenta un’evoluzione dei due concept che l’hanno preceduta. Le linee sinuose e filanti accentuano lo sviluppo orizzontale della vettura, con l’anteriore dominato da un’ampia calandra cromata attraversata da una serie di sottili barre orizzontali. Caratteristico anche il taglio dei gruppi ottici, con quelli anteriori ampi e slanciati e quelli posteriori più affusolati e dallo sviluppo verticale. L’andamento vagamente fast del tettuccio si armonizza con il posteriore, dove una superficie priva di particolari volumi in rilievo conserva il carattere sportivo grazie allo spoiler sul lunotto e l’ampia fascia paraurti. Di pregio anche gli interni, con rivestimenti in materiale sintetico e pelle.

Le motorizzazioni Lancia Delta 2008

La Lancia Delta presentava una gamma di motorizzazioni che includeva due unità a benzina, quattro a diesel e una a doppia alimentazione benzina/GPL. Per quanto concerne i propulsori a benzina, l’offerta comprendeva l’1.4 T-Jet, un 4 cilindri sovralimentato, declinato in due tagli di potenza (120 CV e 150 CV) ai quali si aggiunge una variante con tecnologia MultiAir da 140 CV. Il secondo propulsore a benzina era l’1.8 Di Turbo Jet in grado di erogare 200 CV a 5.000 giri. Entrambe le unità erano abbinate alla trazione anteriore e ad un cambio meccanico a 6 rapporti. L’1.4 da 120 CV era disponibile anche in versione Ecochic con la doppia alimentazione benzina/GPL.

Per quanto riguarda i diesel, la proposta era più articolata. La gamma partiva dall’1.6 MJT, un 4 cilindri in linea sovralimentato proposto in due differenti tarature di potenza (105 CV e 120 CV); la seconda unità a gasolio era il 2.0 MJT da 165 CV mentre l’1.9 MJT TwinTurbo (190 CV di potenza e oltre 220 km/h di velocità massima) completava la gamma dei diesel, anch’essi accoppiati alla trazione anteriore e al cambio meccanico a sei marce.

Listino prezzi Lancia Delta

Trattandosi di un modello ormai fuori produzione, non è più disponibile un listino prezzi al nuovo per la Lancia Delta. Al momento del lancio sul mercato, il modello era offerto a prezzi che oscillavano – in base alla motorizzazione – tra i 20.000 ed i 25.000 euro. Un esemplare di seconda mano, invece, lo si può trovare in vendita a prezzi che vanno dai 6.000 euro in su.

Per quanto riguarda la prima serie, che ancora gode di grande successo presso appassionati e collezionisti, il discorso è leggermente diverso. Alcuni allestimenti, come la Integrale del 1992, coprono un range di prezzo molto vasto: gli esemplari più ‘vissuti’ (con chilometraggio oltre i 200.000 km) vengono proposti a poche migliaia di euro mentre modelli completamente restaurati possono costare dai 15.000 agli 80.000 euro circa.

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/thepassioncars/2984124652

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/walkertron/5686580183