Il segretario della Cgil Maurizio Landini si scaglia contro la maggioranza per non essersi presentati in Aula alla Camera ieri.
La bocciatura del Def he ha scatenato l’ira di Giorgia Meloni è stata dovuta in gran parte alle assenze in Aula a Montecitorio. Ieri molti deputati della maggioranza, soprattutto tra le fila di Lega e FI, erano assenti. Per questo non si è raggiunto il numero per approvare il documento di economia e finanza. Per il sindacalista Landini questo non è un buon segnale.
Approvare il Def significava approvare un nuovo scostamento di bilancio utile a finanziare un nuovo taglio delle tasse sul lavoro deciso dal governo. “Quando si deve approvare un provvedimento per i lavoratori, la maggioranza va in ferie. Non è un bel segnale“, ha detto Maurizio Landini intervenendo a Radio Anch’Io. “Sulle politiche per il lavoro serve un cambiamento serio, non solo propaganda“, ha aggiunto.
Le critiche del segretario della Cgil
Il leader della Cgil, Landini insieme agli altri segretari dei sindacati, sarà ricevuto domenica sera dal governo a Palazzo Chigi in previsione del Cdm del 1° maggio che si terrà proprio sul nuovo decreto Lavoro. “La convocazione quando il provvedimento è già deciso immagino sarà una informazione. Noi abbiamo sempre chiesto di essere coinvolti e essere ascoltati. Naturalmente ascolteremo. Ma non è questo il metodo che a noi piace: essere convocati la sera prima quando la mattina dopo votano un decreto già fatto” ha criticato il segretario della Cgil.
“Non serve una coccarda il primo maggio, ma un cambiamento vero: bisogna pensare tutti i giorni a chi lavora e a chi tiene in piedi il Paese, non una volta l’anno” ha continuato Landini sottolineando: “Abbiamo i salari falcidiati dall’inflazione, la maggioranza dei lavoratori che non arriva alla fine del mese”.