L’appello disperato del padre di Kata in tv: “Aiutatemi a ritrovare mia figlia”

L’appello disperato del padre di Kata in tv: “Aiutatemi a ritrovare mia figlia”

Il papà della bambina scomparsa sabato a Firenze è uscito di recente dal carcere dove aveva tentato il suicidio.

Continuano senza sosta ma senza fortuna le ricerche della piccola Kata, la bambina scomparsa sabato a Firenze dall’hotel occupato. Dopo essere uscito di prigione, luogo in cui aveva tentato il suicidio dopo aver appreso della sparizione della figlia, il padre della piccola ha voluto lanciare un appello in televisione. Miguel Angel Romero è intervenuto a “Chi l’ha visto?” su Rai 3 per chiedere una mano al pubblico. “Aiutatemi a cercare la mia bambina in qualsiasi modo, chiamandoci, facendoci sapere qualcosa“, ha supplicato l’uomo. Ciò che serve è “una speranza. Sono già passati cinque giorni e non so niente, nulla. La polizia, i carabinieri non ci dicono nulla“.

Miguel ha poi confessato di non aver mai pagato l’affitto nell’hotel in cui viveva la sua famiglia: “No, abbiamo pagato solo una volta. Hanno fatto un rapimento, non so, per estorsione? Davvero, non lo so”. L’uomo ha inoltre confermato di non aver ricevuto notifiche di riscatto: “No. L’ho detto a tutti: faccio tutto il possibile per aiutare i carabinieri”. Chi l’ha presa, secondo il padre di Kata “ha pianificato tutto“.

I sospetti degli inquirenti

Le indagini degli inquirenti, finora, si stanno concentrando su un principale sospetto: quello di una faida interna all’ex hotel occupato. A sfidarsi sarebbero tra fazioni, due di peruviani ed una di rumeni. Due testimonianze, inoltre, avrebbero suggerito agli investigatori che a portare via la piccola Kata sarebbe stato un uomo adulto.

A prendere le parti dei suoi connazionali ci ha pensato una vicina di casa di Miguel Angel Romero, una donna originaria della Romania, che ha affermato: “I rumeni non c’entrano nulla. È una questione tra loro peruviani che occupano l’ex hotel Astor“. La famiglia di Kata “sa chi ha preso la bambina, lo sa“. I sospetti della donna sarebbero rivolti verso un altro sudamericano, un ecuadoregno, protagonista di una lite nell’hotel. “Gli hanno dato una botta in testa con un ferro – ha raccontato la vicina rumena – per la paura si è buttato. Dopo una settimana, la bimba è sparita. Non è questione di soldi“.

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