Bryan Cristante e gli errori del passato: il Milan perde un giocatore destinato a crescere senza scommetterci. La ricompra era una clausola obbligatoria.
Dopo l’inizio di stagione convincente e soprattutto in seguito all’ultimo turno di Europa League, il mondo del calcio ha iniziato a dare spazio e fiducia a Bryan Cristante, centrocampista atalantino indicato come uno dei migliori profili in circolazione.
Bryan Cristante, un errore del Milan?
Il centrocampista azzurro scoperto dall’Atalanta non viene in realtà dal nulla. Bryan Cristante è uno dei prodotti del vivaio rossonero su cui però la vecchia dirigenza (leggi Adriano Galliani) ha deciso in maniera infausta di non scommettere. Le difficoltà incontrate dal giocatore con la maglia del Benfica avevano messo a tacere le prime critiche piovute su una cessione considerata da subito troppo affrettata, poi il presente ha dimostrato che sarebbe bastata un po’ di pazienza in più e qualche trentenne (Essien) in meno.
Bryan Cristante: Milan, e la ricompra?
I maggiori opinionisti hanno sollevato un dubbio decisamente lecito e legittimo circa la sfortunata operazione Cristante: in rossonero il giocatore non ha mai trovato continuità ma era riuscito a mandare segnali positivi. Giusta la decisione di mandarlo a giocare altrove (e viene da chiedersi perché non sia stato ceduto in prestito), ma perché non inserire una clausola per la ricompra del giocatore, come quella inserita dal Barcellona per Deulofeu. E i tifosi rossoneri sanno benissimo di cosa stiamo parlando. Oggi Cristante è un pezzo pregiato del mercato, accostato alla Juventus e all’Inter, con grande rammarico del Milan.