L’episodio potrebbe avere sul proseguimento della guerra in corso da ormai 14 mesi.
L’attacco al Cremlino avvenuto recentemente a Mosca ha sollevato molte domande riguardo alla situazione in Ucraina e alle conseguenze che l’episodio potrebbe avere sul proseguimento della guerra in corso da ormai 14 mesi.
La Russia ha accusato l’Ucraina di aver tentato di assassinare il presidente Vladimir Putin utilizzando due droni lanciati contro il complesso di edifici storici sulla piazza Rossa. I due apparecchi sono stati distrutti prima di raggiungere il loro obiettivo. Il portavoce del Cremlino ha minacciato rappresaglie e ha dichiarato che la Russia deciderà quando e come reagire.
L’Ucraina ha categoricamente negato qualsiasi responsabilità nell’attacco, ma ci sono alcune incongruenze nella storia che la rendono difficile da verificare. Ad esempio, il modus operandi dell’Ucraina fino a questo punto non prevedeva attacchi contro bersagli politici o civili, ma solo contro obiettivi militari o strategici. Inoltre, Putin non si trova spesso al Cremlino, e quindi servirebbero informazioni molto aggiornate per essere sicuri di colpirlo all’interno del suo palazzo.
Ciò che è certo è che l’attacco, vero o falso che sia, potrebbe essere utilizzato come pretesto per una nuova escalation del conflitto in corso tra Ucraina e Russia. Putin ha promesso rappresaglie, e l’ultima volta che la Russia ha reagito con un’escalation è stata dopo la distruzione parziale del ponte di Kerch, che collega la Crimea alla Russia. In quel caso, i russi hanno lanciato missili e droni kamikaze sulle città ucraine.
Non sappiamo ancora in cosa potrebbero consistere le rappresaglie annunciate dal Cremlino, ma l’attentato offre comunque un pretesto ideale per una nuova escalation del conflitto. La situazione attuale potrebbe giustificare una mobilitazione supplementare e nuove perdite davanti all’opinione pubblica russa e ai paesi del sud globale, a cui la Russia riserva un’attenzione particolare.
Nel frattempo, l’esercito russo continua a presidiare la linea del fronte nord-sud, e non va sottovalutato nonostante le debolezze manifestate nell’ultimo anno. La controffensiva ucraina, annunciata da settimane, non avrà vita facile nel suo tentativo di sfondare le difese russe. L’invio di armi occidentali, che stanno arrivando in quantità, è interamente dedicato a questo obiettivo.
Il momento è cruciale, e l’attacco ai droni sul Cremlino rischia di alterare un’equazione strategica già di per sé complessa. Potrebbe provocare nuovi drammi in questo conflitto nel cuore dell’Europa.