La cantante emiliana in un programma spagnolo rifiuta di cantare l’inno della Resistenza.
Scatta la polemica per la pluripremiata cantante italiana Laura Pausini. Sicuramente più apprezzata all’estero soprattutto in Spagna e in America Latina, si trovava in un programma spagnolo ieri quando è partita “Bella Ciao”. La Pausini ha fermato tutto e ha detto “Non voglio cantare canzoni politiche” scatenando l’ira degli italiani perché poco impegnata dicendo che questa canzone non è politica ma antifascista.
“Bella Ciao” oltre ad essere l’inno della Resistenza, è stata rielaborata e riproposta dalla serie tv cult spagnola La Casa di Carta. La cantante ha scritto sui social che non vuole cantare canzoni né di destra né di sinistra e che non vuole essere strumentalizzata. “Ciò che penso della vita lo canto da ormai 30 anni, che il fascismo sia una vergogna assoluta mi sembra ovvio per tutti. Non voglio che nessuno mi utilizzi per la propaganda politica” ha chiarito Laura Pausini.
Critiche e insulti per Laura Pausini
Subito arrivano gli insulti via social e le minacce per la cantante. In primis Pif che dice di voler “Bella Ciao” anche al suo funerale e scrive che “non voler prendere posizione è una gran minchiata. Quando ti rifiuti di cantarla ha già preso posizione”. La polemica si è aperta e nonostante l’intenzione di Laura Pausini fosse l’opposto è diventata una questione da campagna elettorale ed è stata strumentalizzata anche se per la fazione opposta.
In molti hanno criticato Laura Pausini per aver definito Bella Ciao troppo politica, oltre ad aver espresso il rifiuto di non cantarla. L’inno della Resistenza è stato negli anni associato alla sinistra, anche radicale, mentre in realtà è un inno per la libertà e l’antifascismo che prescinde dalla destra e dalla sinistra politiche. Non è la prima volta che la cantante è stata presa di mira dalla politica, come l’esempio dei rifugiati cubani in Florida che hanno criticato Pausini per aver cantato a Cuba. Lì era stata accusata di essere comunista, forse memore di quella strumentalizzazione ha voluto evitare un altro episodio simile.