Il killer Joshua Dotson, già condannato per l’omicidio della sua fidanzata incinta, riceve altri 159 anni di carcere per tre omicidi.
Nel mondo della cronaca nera, alcuni casi si distinguono per la loro brutalità e per il profilo inquietante del colpevole, uno di questi è quello del killer Joshua Dotson, un uomo che ha seminato il terrore con una serie di omicidi efferati. La sua storia ha scioccato l’opinione pubblica, non solo per la brutalità dei crimini commessi, ma anche per la sua inquietante ammissione di colpevolezza.
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Una serie di omicidi e una fuga terminata in cattura
Dotson non è un semplice assassino: durante il processo ha affermato di essere un “serial killer”, paragonandosi al celebre personaggio horror Michael Myers. Un’affermazione che ha gettato un’ombra ancora più cupa sulla sua figura, facendo emergere un profilo psicologico disturbante e pericoloso. Il suo primo omicidio noto risale al 2019, ma la sua sete di sangue non si è fermata lì.
Le autorità hanno ricostruito un quadro agghiacciante: tra il 2019 e il 2020, Dotson ha ucciso almeno quattro persone. La sua prima vittima nota, Divieon Parker, è stata assassinata nel novembre del 2019. Sei mesi dopo, nel maggio 2020, ha tolto la vita a Renita Bennett e Reginald Anderson. Tuttavia, l’omicidio più sconvolgente è avvenuto il 12 giugno 2020, quando ha sparato alla sua fidanzata Jamesha Covson, una giovane di 19 anni incinta del loro bambino.
Dopo questo ultimo crimine, Dotson è fuggito, ma le forze dell’ordine sono riuscite a catturarlo a Nashville grazie a un’indagine della Tennessee Bureau of Investigation. La sua cattura ha segnato la fine del suo regno di terrore, ma non ha alleviato il dolore delle famiglie delle vittime.
La condanna esemplare che chiude un capitolo oscuro
Dopo un lungo iter giudiziario, la giustizia ha finalmente fatto il suo corso. Nel febbraio 2025, un giudice della Shelby County ha inflitto a Dotson una condanna esemplare: 159 anni di carcere per tre omicidi. Questa pena si aggiunge ai 102 anni già ricevuti per l’omicidio della sua fidanzata e del loro bambino, portando il totale a 261 anni di detenzione.
La procuratrice Regina Lucreziano ha commentato la sentenza con parole forti: “Sebbene nessuna condanna possa riportare in vita le vittime, possiamo essere certi che Dotson non sarà mai più una minaccia per la nostra comunità.”
Con questa decisione, la corte ha messo fine alla storia criminale di un uomo che si era auto-proclamato “serial killer”, garantendo che non tornerà mai più in libertà.