Lavoro: bonus alle aziende che assumono under 30

Lavoro: bonus alle aziende che assumono under 30

Nel decreto Lavoro è stato inserito dal governo anche il bonus under 30, ovvero un’agevolazione per chi assume i giovani.

In uno dei prossimi Cdm sarà approvato anche il decreto Lavoro che contiene tutte le misure su lavoro, pensioni e riforma del reddito di cittadinanza. Tra queste anche il bonus under 30, ovvero un’agevolazione fiscale per le aziende che assumono i giovani. Si tratta di un primo passo per contrastare i “Neet” i 3 milioni di giovani in Italia che non studiano e non lavorano ed incentivare il lavoro.

I datori di lavoro privati che assumeranno under 30 Neet registrati al programma “Iniziativa occupazione giovani” sarà riconosciuto un incentivo per 12 mesi pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali. Il contributo è riconosciuto per le assunzioni a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione, e per l’apprendistato professionalizzante (l’apprendistato di secondo livello).

Lo sgravio fiscale sarà riconosciuto per le nuove assunzioni tra il 1° giugno e fine anno. Secondo la relazione tecnica questa misura potrà produrre 70mila nuove assunzioni di giovani nel 2023, il 56% dei quali con contratto stabile e una retribuzione media di 1300euro.

giovani al lavoro

Il contrasto all’emergenza Neet

Per fare domanda di questo bonus under 30 è necessario seguire la procedura sul portale dell’Inps. Entro sette giorni dall’esito positivo dovrà essere firmato il contratto. Il mancato rispetto della tempistica fa decadere il beneficio. Si tratta di un incentivo cumulabile con l’esonero totale per le nuove assunzioni a tempo indeterminato di giovani under 36, misura prorogata nell’ultima legge di bilancio e con altri esoneri fiscali. In caso di cumulo però l’incentivo è solo del 20% per ogni Neet assunto.

L’Italia ha il tasso più alto di Neet, il 23,1% rispetto ad una media europea di 13,1%. Un giovane su quattro nella fascia d’età 15-34 anni si trova in questa categoria. L’obiettivo dell’Ue è ridurlo al 9% entro il 2030.