Lavoro: per la generazione Z il reddito conta meno della flessibilità

Lavoro: per la generazione Z il reddito conta meno della flessibilità

Per i ragazzi tra i 18 e 24 anni cresce l’attenzione alla flessibilità dell’impiego e la disponibilità di tempo libero.

Secondo il report “FragilItalia – I giovani generazione Z e il lavoro” elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos, i giovani italiani tra i 18 e i 24 anni considerano il lavoro una fonte di reddito, ma non lo pongono ai primi posti nella scala dei valori.

Infatti, per la generazione Z la famiglia, l’amicizia e l’amore hanno la precedenza rispetto al lavoro.

Inoltre, i giovani preferiscono unire lo studio con esperienze pratiche e valutano positivamente lo stipendio con una base fissa e una componente variabile legata ai risultati raggiunti. È importante per loro anche la flessibilità di orario e la disponibilità di tempo libero.

Secondo il report, molti giovani pensano che all’estero ci siano maggiori opportunità per ottenere una retribuzione più elevata.

La generazione Z indica al primo posto la famiglia (60%, rispetto ad una media nazionale del 78%), seguita dall’amicizia (54%, media nazionale 59%) e dall’amore (50%, media nazionale 63%).

Il lavoro occupa la sesta posizione con il 38% (rispetto alla media nazionale del 49%), preceduto da divertimento (46%) e cultura (44%).