Le Borse asiatiche crollano: nuova ondata di dazi USA colpisce la Cina
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Direttore: Alessandro Plateroti

Le Borse asiatiche crollano: nuova ondata di dazi USA colpisce la Cina

economia cinese

I nuovi dazi americani al 104% sulle importazioni cinesi fanno crollare le Borse asiatiche. Tokyo, Taiwan e Hong Kong in profondo rosso.

Borse asiatiche, cosa succede. L’economia globale sta attraversando una fase delicata. Le tensioni geopolitiche, la volatilità delle materie prime e le politiche protezionistiche stanno creando un contesto d’incertezza per gli investitori. In particolare, le relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina si sono deteriorate rapidamente, provocando effetti a catena su tutti i mercati finanziari.

Bandiera Cina
Bandiera Cina

L’instabilità dei mercati e la minaccia dei dazi

Negli ultimi giorni, i mercati hanno mostrato segni evidenti di nervosismo. Gli investitori si rifugiano nei titoli di Stato considerati più sicuri, come i Bund tedeschi, a scapito dei Btp italiani, il cui spread ha aperto in netto rialzo a 130 punti base. Questa situazione riflette il clima generale di incertezza che aleggia sulle Borse mondiali.

La tensione si è ulteriormente aggravata con l’adozione di nuove misure tariffarie da parte degli Stati Uniti. La Cina è tornata nel mirino, con tariffe senza precedenti sulle sue esportazioni, e i mercati asiatici sono stati i primi a reagire.

Il colpo diretto ai mercati asiatici: la Cina sotto pressione

Questa mattina, le principali Borse asiatiche hanno aperto in forte calo. Il Nikkei 225 di Tokyo ha perso il 4,87%, mentre il Taiex di Taiwan ha chiuso con un pesante -5,86%. La Borsa di Hong Kong, attraverso l’indice Hang Seng, ha registrato un ribasso dell’1,55%, dopo un crollo iniziale del 3,76%. A guidare le perdite ci sono stati titoli tecnologici di spicco come Alibaba (-5,85%), Tencent (-4,31%) e HSBC (-3,44%).

Il clima resta teso anche sul fronte valutario: lo yuan ha toccato i livelli minimi da settembre 2023 contro il dollaro, mentre le autorità cinesi sono state accusate di manipolare la valuta per compensare i danni da dazi.

Anche il petrolio non è rimasto immune alla tempesta: il WTI scivola a 57,14 dollari al barile (-4,10%) e il Brent cala a 60,46 dollari (-3,76%). La paura è che una guerra commerciale possa deprimere ulteriormente la domanda globale di energia.

Alla base di questo terremoto finanziario ci sono i nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti: una manovra voluta dall’ex presidente Donald Trump, che ha colpito circa 60 economie, ma con un occhio di riguardo verso la Cina, soggetta a un’aliquota del 104%. Questo livello tariffario rappresenta un nuovo record nella guerra commerciale tra le due superpotenze e potrebbe segnare un punto di svolta nelle politiche economiche globali.

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ultimo aggiornamento: 9 Aprile 2025 9:22

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