Le iniziative del Brasile: la Russia apprezza la sua posizione

Le iniziative del Brasile: la Russia apprezza la sua posizione

La Russia prende in considerazione le proposte di pace del Brasile all’Ucraina, apprezzando il rifiuto all’invio di armi.

Il viceministro degli Esteri russo, Mikhail Galuzin, sta valutando le proposte di pace del presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, per l’Ucraina, senza perdere di vista l’andamento della guerra stessa. Il Brasile intende mediare tra i due Paesi, al fine di trovare vie politiche per prevenire l’escalation in Ucraina. Mosca analizza la situazione.

Brasile

Il Brasile vuol correggere “errori di calcolo nel campo della sicurezza internazionale sulla base del multilateralismo, considerando gli interessi di tutti gli attori”. Mosca sta quindi esaminando le iniziative, principalmente dal punto di vista della politica equilibrata della nazione, prendendo in considerazione la situazione “sul campo”.

Una posizione equilibrata

Galuzin sottolinea che il Brasile, partner strategico di Mosca a livello bilaterale e globale, ha un ruolo fondamentale. “Stiamo interagendo in modo costruttivo nei BRICS, nel G20, nelle Nazioni Unite e nel suo Consiglio di sicurezza, dove questa nazione è ora rappresentata come membro non permanente”, ha aggiunto.

La Russia apprezza che il Brasile non fornisca armi a Kiev nonostante le pressioni degli Stati Uniti. “Vorrei sottolineare che la Russia apprezza la posizione equilibrata del Brasile nell’attuale situazione internazionale, il suo rifiuto delle misure coercitive unilaterali prese dagli Stati Uniti e dai suoi satelliti contro il nostro paese e il rifiuto dei nostri partner brasiliani di fornire armi, attrezzature militari e munizioni al regime di Kiev”, ha detto il viceministro.

Allo stesso tempo, Washington sta invece facendo pressione sul Brasile affinché riesca a cambiare idea. In passato, il presidente Lula ha dichiarato che i funzionari del paese non avevano intenzione di trasferire armi e munizioni a paesi terzi da utilizzare nel conflitto ucraino.