La Mafia controllava il gioco e le scommesse, un giro di affari da cento milioni di euro tra la Sicilia e la Campania.
Palermo, le mani della Mafia sul gioco e le scommesse. Stando a quanto portato alla luce dagli inquirenti, la criminalità organizzata ha comprato dallo Stato tre concessioni per il gioco e le scommesse e ha acquistato altre due attività da aziende attive nel settore.
Le mani della mafia sulle scommesse e il gioco
Le indagini sono state condotte dal nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, che ha scoperto il giro di affari della criminalità organizzata.
Il blitz degli uomini delle Forze dell’Ordine ha portato all’arresto di Salvatore Rubino, che per conto della criminalità organizzata ha partecipato ai bandi dell’agenzia dei Monopoli.
Sono dieci le ordinanze di misura cautelare eseguite dalle forze dell’ordine nella giornata del’8 giugno.
Inoltre le autorità hanno proceduto con il sequestro di cinque società, quelle che hanno gestito le concessioni.
Le indagini degli inquirenti
Quello scoperto dalle autorità è un giro di affari da cento milioni di euro, frutto di una rete districata tra la Sicilia e la Campania, I soldi in questione, come riferito dall’Ansa, andavano a finanziare i clan della malavita. L’indagine conferma il sospetto degli inquirenti, ossia che nonostante gli arresti degli ultimi anni Cosa Nostra è ancora attiva, ben radicata sul territorio e con ingenti somme di denaro a disposizione.
Il metodo di indagine è quello consolidato per smantellare le organizzazioni criminali. Seguire il flusso dei soldi per collegare tutti i soggetti coinvolti. E in questo caso si è trattato di un’operazione complessa. Questo alla luce del fatto che i ricavi del business andavano a finanziare diverse realtà criminali riconducibili a Cosa Nostra.