Le principali riforme che riguarderanno il settore auto in Parlamento, tra il Cds, la scatola nera e la riforma dei distributori.
Il mondo dell’auto è al centro di importanti discussioni nelle aule del Parlamento italiano e nei palazzi del governo. L’autunno 2024 si preannuncia particolarmente caldo per il settore, con diversi provvedimenti in fase di elaborazione che potrebbero cambiare profondamente il panorama normativo. Tra le principali questioni all’ordine del giorno ci sono la riforma del Codice della strada, il ddl concorrenza, la revisione della rete dei distributori di carburante e le future riforme fiscali legate al mondo dell’automobile. Vediamo nel dettaglio cosa aspettarci nei prossimi mesi.
La riforma del Codice della strada: novità in arrivo
Uno dei temi più dibattuti riguarda la riforma del Codice della strada. Dopo aver ricevuto un primo via libera dalla Camera dei deputati, il testo è ora in discussione al Senato. Sulla proposta di legge pendono ancora oltre 400 emendamenti, il che rende incerta la tempistica di approvazione. Se il testo dovesse subire ulteriori modifiche, sarebbe necessario un nuovo passaggio alla Camera, allungando così i tempi. Tuttavia, se la maggioranza politica riuscisse a blindare il provvedimento, la riforma potrebbe essere approvata entro la fine di settembre.
Le modifiche proposte riguardano numerosi aspetti, tra cui il rafforzamento delle sanzioni per chi viola le norme sulla sicurezza stradale e la regolamentazione di nuove tecnologie come la scatola nera per i veicoli, che potrebbe diventare obbligatoria per alcune categorie di auto.
Riforma della rete dei distributori e misure fiscali in vista
Un’altra questione di grande importanza è la riforma della rete di distribuzione dei carburanti. In questo caso, il governo sta valutando una riduzione degli impianti tradizionali, considerati eccessivi rispetto alla domanda media di carburante. Parte di questi distributori verranno riconvertiti in chiave sostenibile, con un occhio di riguardo alle energie rinnovabili. Si stima che il governo metterà a disposizione 140 milioni di euro per sostenere questa transizione, contribuendo a rendere il settore più efficiente e a ridurre i prezzi dei carburanti.
Non meno rilevante è l’attesa per le riforme fiscali legate all’automobile, che potrebbero entrare in vigore nel 2025. Tra i provvedimenti più attesi troviamo la riforma del bollo auto, la revisione del superbollo e una nuova fiscalità per le auto aziendali. Questi interventi mirano a snellire il carico fiscale sui proprietari di veicoli, soprattutto per quelli più potenti, e a rendere il settore più competitivo e allineato agli standard europei.