Le Olimpiadi di Tokyo non sono garantite

Le Olimpiadi di Tokyo non sono garantite

Dick Pound “Le Olimpiadi di Tokyo non sono garantite”. C’è il nodo legato al vaccino ad atleti e accompagnatori”.

Tornano in dubbio le Olimpiadi di Tokyo. La notizia arriva dalla Bbc, o meglio da Dick Pound, esponente del Cio che ha parlato ai microfoni della BBC.

Pound getta un’ombra sulle Olimpiadi di Tokyo: “Non sono garantite”

Le Olimpiadi di Tokyo non sono garantite“, ha dichiarato Dick Pound gettando un’ombra sullo svolgimento dei Giochi. L’incognita principale evidentemente è legata all’emergenza coronavirus. La speranza è che i vaccini e l’andmento dell’epidemia in Giappone possano consentire lo svolgimento delle Olimpiadi, ma ad oggi non ci sono garanzie. Almeno stando alle dichiarazioni di Pound.

“Nessuna certezza perché il virus incombe come un elefante in una stanza. Ora la priorità per gli atleti deve essere la vaccinazione perché sarebbe saggio considerarla requisito essenziale per gareggiare”, ha proseguito Pound.

https://it.wikipedia.org/wiki/Selezione_della_citt%C3%A0_organizzatrice_dei_Giochi_della_XXXI_Olimpiade#/media/File:Olympic_flag.svg

Analisi in corso

Va detto che di tempo ce n’è. Arrivati all’inizio del mese di gennaio, sostanzialmente mancano sei mesi all’attesissima cerimonia inaugurale. Come anticipato i fattori chiave sono due. L’andamento dell’epidemia e la campagna di vaccinazione. Proprio il vaccino potrebbe rappresentare la garanzia necessaria per procedere con i Giochi di Tokyo, già rinviati per l’emergenza coronavirus.

L’ipotesi del vaccino obbligatorio per atleti e accompagnatori

Non si esclude quindi la vaccinazione obbligatoria per atleti, accompagnatori e membri dello staff. Ma le difficoltà sono notevoli. Si tratterebbe di trovare una formula standard per tutte le federazioni dei Paesi partecipanti alle prossime Olimpiadi. Il problema principale è che gli atleti dovrebbero essere vaccinati in via preferenziale, saltando la fila delle priorità previste dai piani vaccinali nazionali. Gli atleti infatti non rientrano nelle categorie prioritarie, quindi dovrebbero ricevere il vaccino a partire dal quarto trimestre dell’anno. Troppo tardi per i Giochi.

Inoltre il Cio non sarebbe propriamente favorevole a rendere obbligatoria la vaccinazione. Anche perché l’accesso al vaccino non è propriamente agevole in tutti i Paesi. E la discriminante è quasi esclusivamente economica o comunque non ha nulla a che fare con lo sport.