Il Movimento delle Sardine presenta sei punti politici, una sorta di piano programmatico che potrebbe rappresentare il primo passo verso la svolta.
Nella grande manifestazione di piazza san Giovanni, le Sardine hanno presentato le prime sei proposte politiche. A farlo è stato il frontman del Movimento che ha infiammato il palco con quello che a molti è sembrato un primordiale e grezzo programma partitico. O almeno una base.
Le sei proposte politiche del Movimento delle Sardine
Va detto che di proposte vere e proprie nell’elenco programmatico di Santori non ce ne sono. Molti dei sei punti sono una richiesta di condotta politica da parte delle istituzioni. Una semplice critica a Salvini che potrebbe migliorare l’immagine del nostro paese ma che non offre soluzioni ai problemi reali.
Di seguito le proposte politiche delle Sardine, come enunciate da Mattia Santori in occasione della manifestazione in piazza San Giovanni a Roma.
Uno – Chi è stato eletto vada nelle sedi istituzionali a lavorare.
Due – Chiunque ricopra la carica di ministro comunichi solamente nei canali istituzionali.
Tre – Trasparenza dell’uso che la politica fa dei social network.
Quattro – Il mondo dell’informazione traduca tutto questo nostro sforzo in messaggi fedeli ai fatti.
Cinque – La violenza venga esclusa dai toni della politica in ogni sua forma. La violenza verbale venga equiparata a quella fisica.
Sei – Ripensare (o abrogare) il decreto sicurezza.
La possibile svolta politica delle Sardine
In molti reputano verosimile se non addirittura probabile una trasformazione delle Sardine in una forza politica o qualcosa di molto simile. Lo stesso Santori, dalla piazza di San Giovanni, non ha escluso un incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Il volto del Movimento ha raccolto l’invito del presidente del Consiglio affermando che al momento la priorità resta il lavoro per le elezioni regionali. Superato lo scoglio, che rappresenta un crocevia anche per il governo, le Sardine rifletteranno sul futuro e decideranno in che mare nuotare. Se in quello dei palazzi o quello delle piazze.