La Lega rilancia i manifesti a Roma con nuove immagini: nel mirino Ilaria Salis e le sue posizioni sull’occupazione delle case.
Dopo la presa di posizione di Matteo Salvini sul caso Vannacci, la Lega torna all’attacco con una nuova campagna affissioni a Roma, che vede protagonista Ilaria Salis. La parlamentare europea di Alleanza Verdi e Sinistra finisce al centro dei nuovi manifesti del Carroccio, accusata apertamente per le sue posizioni sull’occupazione delle case. Dopo la censura dei precedenti cartelloni per l’uso di immagini generate con l’intelligenza artificiale, il partito guidato da Salvini cambia strategia.
Il ritorno dei manifesti: la Lega sfida il Campidoglio
Solo poche settimane fa il Comune di Roma aveva ordinato la rimozione dei precedenti manifesti della Lega, come riportato da Libero Quotidiano, giudicati discriminatori e contrari al regolamento comunale perché contenenti immagini realizzate con l’intelligenza artificiale.
Per aggirare il divieto, il Carroccio ha scelto di puntare su immagini autentiche. Accanto a quella di Ilaria Salis, compare anche un manifesto incentrato su una nota borseggiatrice: “Lady scippo: 150 furti e 11 figli. Zero giorni di galera“. L’immagine ritrae delle scippatrici in azione nella metro e lo slogan recita: “Scippi in metro? Ora finisci in galera senza scuse“.
Anche Ilaria Salis finisce nel mirino dei nuovi manifesti
Nel manifesto dedicato alla parlamentare europea, aggiunge Libero Quotidiano, si legge una frase attribuita alla stessa Ilaria Salis: “Occupare una casa è legittimo“. Il messaggio della Lega arriva immediato e senza giri di parole: “Occupi una casa? Ti buttiamo fuori in 24 ore“.
L’esponente di Alleanza Verdi e Sinistra italiana è nota per il suo sostegno alle occupazioni abitative. La scelta di inserirla nella campagna appare come una presa di posizione forte contro chi, secondo il Carroccio, legittima pratiche illegali.
Con questa nuova serie di affissioni, la Lega rilancia la sfida al Campidoglio e ribadisce la propria linea dura su sicurezza e legalità. Libero Quotidiano conclude in tono provocatorio: “E ora a cosa si aggrapperanno i dem?“.
