La Lega attacca la riforma Cartabia ma fallisce di nuovo

La Lega attacca la riforma Cartabia ma fallisce di nuovo

Matteo Salvini si vendica del fallimento del referendum scagliandosi contro la riforma Cartabia.

Ieri in Senato la Lega ha scatenato la tempesta di emendamenti che aveva preannunciato contro la riforma Cartabia. Ma non è finita qui, Salvini ha chiesto il voto segreto contro il testo approvato dalla maggioranza. Questa mossa nessuno l’aveva prevista. Il clima a Palazzo Madama è stato teso e ostile.

“Il voto segreto lo chiede l’opposizione, non una forza di maggioranza contro il governo” ha detto indignata la capogruppo dem Malpezzi. Dello stesso parere il segretario del partito democratico Letta che bolla l’atteggiamento della Lega come “insostenibile“. Italia Viva e Fratelli d’Italia si oppongono all’emendamento sulle misure cautelari a cui avevano votato no e si astengono abbandonando Salvini nella lotta e l’emendamento viene respinto.

Oggi il voto finale e la votazione. Il testo votato alla Camera è rimasto intatto e la battaglia di Salvini si è risolta come un fuoco di paglia. La riforma Cartabia, salvo imprevisti dell’ultimo minuto, passerà. La Lega non ha avuto i numeri per battersi per gli emendamenti relativi agli argomenti dei quesiti referendari e il referendum sulla giustizia voluto da Salvini è fallito due volte.

Matteo Salvini

La battaglia della Lega finisce in Senato

In Senato sono arrivati 152 emendamenti a firma Lega e Fratelli d’Italia e sono stati tutti bocciati. Proprio ieri Italia Viva aveva deciso di ritirare i suoi. La camera alta ha approvato tutti e 43 articoli della riforma. La Lega aveva puntato soprattutto su uno degli emendamenti, ovvero quello sulla custodia cautelare. Il senatore Pillon aveva detto: «Abbiamo mantenuto i nostri emendamenti, li voteremo con convinzione e chiediamo alle altre forze politiche di fare altrettanto».

Pd, M5s e LeU ha votato contro come preannunciato mentre Fratelli d’Italia pur essendo contrario al quesito si è astenuto per non andare ad alimentare ulteriormente le tensioni che già intercorrono tra i due partiti di centrodestra. Intanto non sono mancati gli scontri. Il senatore Ostellari ha dichiarato: “La Lega non ce l’ha con i giudici e nemmeno con il governo, e chiedo ai rappresentanti del Pd di smetterla di usare i provvedimenti per piantare bandierine ideologiche».