Il partito di Salvini punta a ritrovare l’elettorato dichiarando guerra alla cannabis.
Insieme al M5s, la Lega sta per cedere la sopportazione all’interno del governo. I gialloverdi sono sull’orlo del precipizio e trovano ogni scusa per potersi sganciare e dare retta all’elettorato. Così Matteo Salvini tra i disagi al governo e i disagi all’interno del partito, prova a recuperare consensi con la sua fervente lotta alla “droga” opponendosi alla proposta di legge sulla cannabis.
I leghisti in Parlamento minacciano le barricate in Aula contro il disegno di legge sulla cannabis. Il Carroccio è pronto alla linea della “tolleranza zero” nel momento in cui il centrosinistra decide di portare avanti questo disegno di legge. Salvini ha avvisarà che non farà “sconti” perché si tratta di una «gravissima e inaccettabile provocazione» della sinistra. La legalizzazione della cannabis e lo ius scholae sono i due provvedimenti su cui sta puntando tutto il suo odio Salvini perché temi molto divisivi tra destra e sinistra.
Provvedimenti giusti per risollevare il Carroccio
L’obiettivo del segretario del Carroccio è riprendersi parte dell’elettorato perso. Il disegno di legge sulla legalizzazione della produzione domestica di cannabis voluto dal centrosinistra è lo strumento giusto per riportare in auge le battaglie care alla Lega. “Dobbiamo tornare a farci sentire sui nostri temi e smetterla di subire per il bene di questa maggioranza. Ne va delle prossime elezioni politiche” dicono fonti del partito.
Il calo dei consensi della Lega, il fallimento alle amministrative, il rischio della leadership di Salvini sia della Lega che del centrodestra sono tutti motivi per portare al partito ad abbandonare la nave. L’addio potrebbe arrivare a settembre nel giorno di Pontida. Salvini però vuole capire i prossimi passi di Draghi e sperare che non faccia troppe concessioni ai grillini.
Per questo i leghisti sono pronti a fare «le barricate contro la legalizzazione delle droghe e la cittadinanza italiana agli immigrati». Sulla cannabis il presidente del Consiglio Mario Draghi ha chiarito che è una proposta di iniziativa parlamentare quindi il governo non prende posizione.