Corruzione nella Chiesa, la nuova stretta di Papa Francesco

Corruzione nella Chiesa, la nuova stretta di Papa Francesco

La nuova legge anti-corruzione di Papa Francesco: niente regali superiori a 40 euro per amministrativi e cardinali.

CITTA’ DEL VATICANO – Papa Francesco ha firmato la nuova legge anti-corruzione. Attraverso una Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio, il Pontefice ha messo in atto una nuova stretta che proibisce a tutti i dipendenti (amministrativi e cardinali) di ricevere regali del valore superiore a 40 euro.

Inoltre, come riportato dall’Ansa, tutti i dirigenti dovranno sottoscrivere una dichiarazione di non avere condanne o indagini per terrorismo, riciclaggio, evasione fiscale oltre che beni nei paradisi fiscali oppure investimenti in aziende che operano contro la Dottrina della Chiesa.

Il pugno duro di Papa Francesco

Non è la prima volta che Papa Francesco decide di attuare il pugno duro nei confronti del Vaticano e dei suoi dipendenti. Questa volta il Pontefice ha chiesto lealtà ai cardinali e amministrativi con una legge che restringe ancora di più le misure e le possibilità di ricevere regali.

I dipendenti, infatti, potranno ricevere doni che non superano i 40 euro. Si tratta di una misura ritenuta necessaria da parte di Bergoglio per cercare di mettere fine alla corruzione nella Chiesa. Una stretta che dovrebbe mettere definitivamente fine a questo fenomeno in questo mondo.

Papa Francesco

La corruzione nella Chiesa

Corruzione e pedofilia sono le due malattie che Papa Francesco ha iniziato combattere subito dopo l’elezione. L’ultima stretta è stata decisa per tutti i dipendenti del Vaticano, compresi anche i cardinali. In futuro non si escludono altre decisioni simili per mettere definitivamente fine ad un tema molto delicato come quello della corruzione.

Dal 29 aprile, quindi, i cardinali e i dipendenti non potranno ricevere regali oltre i 40 euro, ma soprattutto firmare un documento che attesa di non avere condanne, indagini a loro carico oppure beni in paradisi fiscali o in aziende che vanno contro la dottrina della Chiesa.