Il personale sanitario è in allerta: in arrivo uno sciopero nazionale per protestare contro le misure della Legge di Bilancio 2025.
La sanità pubblica italiana sta vivendo una fase di crisi senza precedenti, caratterizzata da un personale in fuga, liste d’attesa infinite e aggressioni quotidiane. Queste problematiche sono state amplificate dall’annuncio dello sciopero nazionale indetto dai sindacati di medici e infermieri, previsto per mercoledì 20 novembre.
Provvedimenti del Governo per la sanità
La protesta è motivata dalla Legge di Bilancio 2025, considerata dai lavoratori del settore “deludente” e insufficiente per affrontare le gravi problematiche del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Tra le misure previste dall’Esecutivo, si segnalano aumenti delle indennità per medici e infermieri, nonché il trattamento economico per gli specializzandi.
In particolare, l’articolo 61 della manovra stabilisce un incremento dell’indennità di specificità: “allo scopo di valorizzare le caratteristiche peculiari della dirigenza medica e veterinaria dipendente dal Sistema sanitario nazionale”. I valori dell’indennità di specificità “sono incrementati nei limiti degli importi complessivi lordi di 50 milioni di euro per il 2025 e 327 mln annui a decorrere dal 2026”, riporta Leggo.it.
Tuttavia, nonostante questi aumenti, i sindacati denunciano che tali provvedimenti sono “briciole che offendono l’intera categoria” rispetto alle reali necessità del settore.
L’aumento delle assunzioni nel 2026
Secondo fonti ministeriali, così come apprende l’Ansa, il piano di assunzioni nella sanità è in fase di attuazione: “Si parte nel 2025 con gli incrementi delle retribuzioni di medici e infermieri e con la programmazione da parte delle regioni del piano di assunzioni che verranno effettuate nel 2026”.
Tuttavia, i sindacati avvertono che queste assunzioni potrebbero non essere sufficienti a colmare il vuoto creato dalla continua fuga di personale dal sistema pubblico: “L’aumento di 1,3 miliardi del Fabbisogno sanitario nazionale nel 2025, ben distante dai 3,7 miliardi annunciati, non è sufficiente a ridare ossigeno a un Ssn boccheggiante”.
Le ragioni dello sciopero
Il segretario di Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, insieme a Guido Quici, presidente di Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, presidente di Nursing Up, esprimono un forte dissenso rispetto alle attuali misure governative.
“Non possiamo restare in silenzio dinanzi all’ennesima presa in giro del personale sanitario e dei cittadini, dinanzi alle giravolte del ministero dell’Economia che vanificano gli sforzi del ministero della Salute e al voltafaccia di coloro che lavorano per spingere il personale sanitario ad abbandonare la sanità pubblica”, dichiarano.
E ancora: “Quelli annunciati prima della firma della manovra erano provvedimenti che, sebbene non risolutivi, avrebbero potuto rappresentare dei segnali di attenzione nei confronti di medici e infermieri dipendenti del Ssn. E invece ci troviamo di fronte agli ennesimi proclami sensazionalistici a cui fa seguito una realtà deludente e a dir poco imbarazzante, che ci costringe ad alzare gli scudi per difendere il Servizio sanitario nazionale, l’istituzione più preziosa di questo Paese, e i suoi professionisti”.