La nuova legge sulla Cannabis ha avuto il primo via libera. La commissione di Giustizia della Camera ha adottato il testo base.
ROMA – Il primo via libera alla nuova legge sulla Cannabis è arrivato in Commissione alla Camera. A Montecitorio è stato adottato il testo base che consente la coltivazione di massimo 4 piante. Ma ci sono state delle differenze all’interno della maggioranza. Il Centrodestra compatto ha votato contro, si è astenuta Italia Viva. Gli unici voti a favore a questa norma sono arrivati da Pd, M5s, LeU e +Europa.
Si tratta di un primo passo. La discussione proseguirà nelle prossime settimane, con il testo che dovrebbe arrivare in Aula. Il via libera non sembra essere in discussione, ma molto probabilmente anche in questo caso la maggioranza si presenterà divisa.
Cosa prevede il testo
Il testo, che è una sintesi di tre proposte di legge depositate da +Europa e M5s prevede la possibilità di non punire una coltivazione di piccola quantità. Viene legalizzata la possibilità di coltivare un numero massimo di quattro piante femmine e, come riportato da La Repubblica, vengono depenalizzati anche i fatti di lieve entità. Al contempo vengono inasprite le pene per reati legati allo spaccio di cannabis.
“Siamo i primi in Europa a depenalizzare la coltivazione domestica di cannabis per uso personale. “Un fenomeno che negli Stati Uniti è stato adottato su larga scala e ha generato 300 mila posti di lavoro. Inoltre il mercato legale ha sostituito quello illegale con notevole beneficio per la salute dei cittadini che possono seguire la filiera della produzione“, ha dichiarato Magi.
La discussione potrebbe entrare nel vivo nelle prossime settimane e non si escludono delle tensioni in Aula visto che la maggioranza è divisa su questo provvedimento.
Salvini, “Pd e M5s vivono su un altro pianeta”
Molto critico Matteo Salvini. “Pd e 5 Stelle – le parole del leader della Lega – vivono su un altro pianeta. C’era l’esultanza perché è passata la possibilità di coltivarsi la cannabis a casa. Una di quelle riforme che il Paese aspettava da tempo“.
Differenze che rischiano di alimentare tensione all’interno della maggioranza e su questo tema non si esclude un intervento da parte del premier Draghi per ridurre le distanze e provare a trovare un compromesso.