Legge Fornero, tutti promettono lo stop ma siamo agli sgoccioli 

Legge Fornero, tutti promettono lo stop ma siamo agli sgoccioli 

Non c’è quindi più tempo per cambiare la Legge Fornero entro il 2023, la cui eliminazione era in programma già da parecchi mesi.

I partiti italiani hanno promesso di eliminare la Legge Fornero sulle pensioni, ma ormai non c’è più tempo. Ormai ci avviciniamo alle elezioni del 25 settembre e poco dopo, terminerà l’anno corrente. I programmi proposti attualmente dai partiti costerebbero troppo alle casse dello Stato. 

Non c’è quindi più tempo per cambiare la Legge Fornero entro il 2023, la cui eliminazione era in programma già da parecchi mesi. Anche a causa della crisi di governo, l’approvazione del provvedimento che avrebbe dovuto eliminare la Fornero ha subito dei ritardi.  

Lo stesso Matteo Salvini, che si è candidato come nemico della legge Fornero, e che nei suoi manifesti realizzati per la campagna elettorale dice fermamente “No alla Fornero”, non può metter mano nella situazione. 

Ormai ciò a cui gli italiani andranno incontro è chiaro. Gli italiani potranno andare in pensione una volta compiuti i 64 anni stabiliti dalla Quota 102 richiesti nel 2022. Oppure compiuti i 67 anni necessari per l’uscita di vecchiaia da gennaio 2023. Il provvedimento ha già subito una prima modifica rispetto allo scalone che ci sarebbe stato con i 62 anni di Quota 100, che comprendeva cinque anni in più. 

Ormai il danno è fatto: non ci sono controproposte sul tavolo. Qualsiasi provvedimento accennato in precedenza conterebbe troppo e non sarebbe sostenibile per le casse dello Stato, già appesantite dalla situazione di pandemia globale e dai rincari prodotti dal conflitto tra Russia e Ucraina. 

Salvini grida allo “Stop Fornero”

Il leader della Lega Matteo Salvini continua a gridare allo “Stop Fornero”, ma la legge non sarà abrogata. Invece, secondo il programma di Fratelli d’Italia, “Flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e accesso alla pensione, favorendo il ricambio generazionale”.  

Silvio Berlusconi ha proposto l’aumento di tutte le pensioni minime a mille euro per tredici mesi, ma non si tratterebbe comunque di un provvedimento a lungo termine. Invece la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha proposto di tagliare le pensioni d’oro (ovvero quelle ben più alte della media, ma per cui non esiste un criterio preciso per definirle tali) e detassare la parte di pensione che gli anziani dedicano al sostentamento di figli e nipoti.