Le legge sull’oblio oncologico garantisce ai pazienti guariti dal cancro la possibilità di esercitare i propri diritti.
Anni di battaglie da parte della Favo (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato In Oncologia) per abbattere questo stigma degli ex malati di cancro. Dopo la proposta di legge presentata a giugno scorso dal governo Meloni, oggi legge sul diritto all’oblio oncologico è stata approvata alla Camera.
Approvata la legge sull’oblio oncologico
Approvate all’unanimità dall’Aula della Camera le norme per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche. Il testo della cosiddetta legge sull’oblio oncologico ora passa al Senato.
La legge introduce la possibilità di garantire ai pazienti guariti dal cancro la possibilità di esercitare i propri diritti in condizioni di uguaglianza rispetto al resto della popolazione. Con questo, si fa riferimento a: l’accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi, ma anche alle procedure di adozione di minori e di accesso ai concorsi.
In ambito bancario, finanziario e assicurativo
Nel momento della compilazione del modulo, viene posta la domanda: “Ha avuto un tumore?”. E la risposta che i pazienti sono dovuti a fornire, li mette davanti a circostante difficoltose. Lo stato di salute della persona interessata spesso viene utilizzato per la determinazione delle condizioni contrattuali, o almeno così è stato fino ad oggi.
In tema di accesso ai servizi bancari, finanziari ed assicurativi, non sarà ammessa la richiesta di informazioni sulle condizioni di salute della persona fisica interessata, in merito a patologie oncologiche da cui essa sia stata affetta in precedenza, qualora il trattamento attivo si sia concluso.
Questo è previsto se l’ex paziente è guarito da più di dieci anni alla data della richiesta. Tale periodo è ridotto della metà nel caso in cui la patologia sia insorta prima del ventunesimo anno di età.