Allarme Legionella: 16 persone morte in Polonia

Allarme Legionella: 16 persone morte in Polonia

Un’epidemia di legionella sta facendo una strage nella città di Rzeszow a sudest della Polonia, al confine con l’Ucraina.

Le autorità sanitarie e i media locali della Polonia riportano dati sconcertanti sul bilancio delle vittime. L’epidemia di legionella nella città sudorientale di Resovia (Rzeszów), ha causato la morte di 16 persone: solo due giorni fa il bilancio delle vittime era fermo a 11.

Il bilancio delle vittime

A seguito dei focolai scoppiati in diversi ospedali della Polonia, sono almeno 155 le persone infette da Legionella. La maggior parte dei pazienti, ovvero 104 di loro, si trova a Rzeszow.

Oggi si contano 16 vittime: gli ultimi due pazienti, che stavano ricevendo cure mediche per altre condizioni mediche, erano stati ricoverati in ospedale il 26 e 27 agosto. I morti avevano un’età compresa tra i 64 e i 95 anni e soffrivano tutti di altre malattie croniche.

Gli anziani, i fumatori e le persone con un sistema immunitario indebolito sono particolarmente vulnerabili alla malattia.

Cos’è la Legionella?

La legionella è un batterio che prospera negli impianti di acqua calda: secondo l’Nhs britannico, questa si manifesta in genere in luoghi come alberghi, ospedali o uffici, dove il batterio è entrato nella rete idrica.

Può essere diffuso da elementi quali impianti di condizionamento, umidificatori, piscine termali, vasche idromassaggio, rubinetti e docce, i quali non vengono utilizzati spesso, provocando gravi problemi respiratori.

Il trattamento spesso richiede antibiotici per via endovenosa e ossigeno somministrato attraverso una maschera o una macchina.

La fonte di contaminazione

“Stiamo cercando la fonte della contaminazione, al momento si sta valutando la contaminazione della rete di distribuzione dell’acqua calda e fredda”, conferma Adam Sidor, ispettore sanitario regionale.

Secondo i primi risultati dei test, la presenza della legionella è stata confermata a vari livelli nella metà dei primi 18 campioni di acqua esaminati, su un totale di 105 campioni esaminati.

“Questo non ci permette ancora di affermare che la rete idrica sia la fonte di contaminazione, i prossimi giorni saranno decisivi”, ha precisato però l’ispettore sanitario.

Argomenti