Nuove tasse e più controlli, la strategia del Pd contro la Legittima difesa

Nuove tasse e più controlli, la strategia del Pd contro la Legittima difesa

Legittima difesa, il Partito democratico avanza una proposta per scoraggiare la diffusione delle armi: nuove tasse e controlli più stringenti per evitare il far west.

Il Partito democratico continua la sua battaglia contro la Legittima difesa e corre ai ripari dopo l’approvazione della proposta leghista che diventa legge dopo la conversione che fa seguito all’approvazione da parte di Camera e Senato.

Obiettivo del Partito democratico è quello di limitare la diffusione e la vendita di armi. L’idea è che con la nuova normativa sulla legittima difesa, un aumento di armi possa trasformare l’Italia in una sorta di far west.

Legittima difesa, la proposta del Partito democratico per evitare la diffusione delle armi

La prima idea dei dem prevede che per ottenere il porto d’armi sia necessario e obbligatorio presentare un certificato medico di idoneità. I possessori di un’arma dovranno poi pagare una tassa dal valore di almeno duecento euro.

La proposta, che vanta firmatari di spicco nel mondo del nuovo Pd come Martina, Verini e Serracchiani, è stata depositata lo scorso 4 aprile.

Lo scopo della proposta è quello di scongiurare il rischio di incentivare una giustizia fai-da-te da parte dei cittadini che potrebbero erroneamente sentirsi legittimati a farsi giustizia da soli.

Fonte foto: https://www.facebook.com/Cameradeideputati

Le iniziative del Partito democratico

Oltre al certificato medico sull’idoneità psico-fisica, il Pd propone anche una limitazione per quanto riguarda il rilascio del porto d’armi per fine sportivo.

Uno dei nodi spinosi, anche per la questione legata alla privacy, riguarda la comunicazione ai familiari di chi acquista un’arma. Secondo la proposta, all’acquisto di un’arma da parte di un soggetto deve avvenire una pronta comunicazione ai parenti dell’acquirente.