Letta: “Il Governo monitori l’aumento dei prezzi dell’energia”

Letta: “Il Governo monitori l’aumento dei prezzi dell’energia”

Il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ha chiesto al Governo di monitorare l’aumento dei prezzi di energia e carburanti.

Il problema del costo dell’energia per gli italiani è lampante. Con la guerra in Ucraina che minaccia le forniture di gas, il Governo italiano dovrà rimboccarsi le maniche per trovare una soluzione, o gli italiani dovranno stringere la cintura. Un aut-aut che preoccupa molto i principali esponenti politici italiani, che chiedono al Governo di agire in fretta in materia di energia e carburanti. Questo l’appello di Enrico Letta, segretario del Pd.

Le parole del segretario del Partito Democratico

Su nostra richiesta il governo è già intervenuto contro la crescita del costo dell’energia e dei carburanti. Noi chiediamo al governo di monitorare l’aumento dei prezzi e di essere pronto a intervenire. Queste le parole del segretario del Pd, Enrico Letta, che si trovava oggi a Lodi per sostenere il candidato sindaco Andrea Furegato. La nostra competitività oggi ha bisogno di essere sicura che non ci si fermi per colpa di Putin, della guerra e dei prezzi dell’energia che stanno schizzando e rischiano di mettere in ginocchio l’economia – aggiunge Letta – C’è il tema della pesca, dell’autotrasporto. Ci sarà bisogno di reintervenire. Chiediamo al governo di monitorare e intervenire quando la situazione purtroppo sarà ancora più complicata.

Enrico Letta

Letta ha anche parlato della questione del salario minimo. “La questione non ha nulla a che vedere con la competitività delle imprese, pagare una persona 3-4 euro l’ora significa semplicemente sfruttarlaafferma Letta. L’assenza di salario minimo decreta la morte delle imprese? Decreta la morte dei lavoratori che si ritrovano a lavorare con paghe non dignitose e non degne di un Paese civile – dichiara il leader del Pd – Paghe da 3-4 euro non sono da Paese degno e intervenire con il salario minimo significa attuare l’art. 1 della Costituzione. La direttiva Ue è un’ottima spinta, noi ci siamo e vorremmo diventasse legge prima della fine di questa legislatura. Non aspettiamo la prossima, sarebbe un gravissimo errore”.