Enrico Letta, segretario del Pd, battezza il tuo intervento alla Direzione nazionale del Pd, parlando di emergenza clima e acqua.
“C’è bisogno di scelte politiche. In queste ultime settimane abbiamo votato su temi legati all’emergenza ambientale. Ogni volta che si è votato, il nostro Paese si è diviso in due. Da una parte le destre, che si coprono gli occhi, e dall’altra parte noi, che abbiamo fatto la scelta del futuro”, queste le parole aspre e decise di Enrico Letta.
Il segretario del Pd continua: “Quando mi chiedono delle alleanze, il tema dell’emergenza ambientale è la testimonianza che un abisso ci distanzia da Lega e Fratelli d’Italia, che hanno scelto il nero fossile, anche quando si trattava di fare scelte che avevano un vantaggio immediato. Per esempio le destre hanno votato contro le tassa carbone alle nostre frontiere. È incredibile che abbiano votato contro il CBAM. Se non ci fosse stato il voto favorevole di tanti altri parlamentari europei non italiani, che hanno votato insieme a noi quei provvedimenti, noi staremmo distruggendo in prospettiva il nostro ambiente e il nostro clima. Il prezzo del futuro è molto maggiore per chi ha di meno.
Lo sfogo di Letta
Il tema del pagare qualcosa oggi in modo equo tra i cittadini per dare un futuro a noi e ai nostri figli non è un con concetto nuovo. Il costo della scuola dell’obbligo, togliere dei bambini che andavano al lavoro, un costo che ha consentito che salisse il livello di educazione. La sostenibilità sociale e la sostenibilità ambientale sono collegate. Se non ci fossimo noi, il nostro Paese sarebbe privo di un futuro. Su questo si gioca buona parte della nostra credibilità. Salvini e Meloni hanno scelto il nero fossile, noi il green. Mi sembra assurdo che chi non ha l’aria condizionata non dorme la notte. Questo discorso parla soprattutto ai giovani, che ci hanno dato delle lezioni ai Frydays for future”.
Sullo Ius Scolae: “I fatti delle ultime 48 ore mi obbligano a dire delle cose Il governo entra nel suo ultimo anno di vita. Noi siamo orgogliosi di averne fatto parte e di farne parte, con i nostri tre ministri e con i sottosegretari. Noi chiediamo che l’ultimo anno carichi molto l’attenzione sull’agenda sociale. Le campagne elettorali servono anche a questo, per toccare con mano la fatica profonda che c’è. Questo governo, che deve durare fino alla fine della legislatura, deve rimanere così. Noi sosterremmo questo governo, non un altro. Se ci fossero dei traumi o delle discontinuità noi non saremmo più della partita. Serietà e continuità sono necessari in questo momento.
Fatti incomprensibili si sono verificati nelle ultime ore. Sono sorpreso del fatto che si sia legata la sopravvivenza del governo alla discussione sullo Ius Scholae. Si fa cadere un governo per fatti drammatici, non perché viene data la cittadinanza a un ragazzo che parla italiano. Rimango senza parole, per il metodo e per il contenuto. Noi non arretriamo di un millimetro sulla cittadinanza italiana ai ragazzi che hanno fatto gli anni di scuola necessari. Il metodo scelto dalla Lega è incomprensibile, non ha mai fatto parte dell’agenda di governo, è un tema tipico dell’agenda parlamentare. Cosa avremmo dovuto fare noi quando la Lega affossò il ddl Zan? Avremmo dovuto noi far cadere il governo? Facciamo un appello al Parlamento, perché non manchi quest’occasione importantissimo. Non subiremo ricatti. Non diamo a questi giovani italiani una speranza che poi verrà frustrata”.