Pil, la lettera di Matteo Renzi al Corriere della Sera: calo colpa del governo
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Direttore: Alessandro Plateroti

Economia in ginocchio per colpa del governo: la lettera di Matteo Renzi

Con una lettera inviata al Corriere della Sera, Matteo Renzi ha voluto rispondere alle critiche di Luigi Di Maio sul Pil e sui dati negativi sull’economia italiana.

Dopo le stime sul Pil e le accuse di Luigi Di Maio, che ha attribuito le responsabilità ai governi precedenti, Matteo Renzi, ex premier e segretario del Partito democratico, ha pubblicato una lettera scaricando le responsabilità sul governo a guida Lega-Movimento Cinque Stelle.

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MATTEO RENZI
MATTEO RENZI

Matteo Renzi: L’economia in ginocchio è colpa di questo paese”

Matteo Renzi ha voluto inviare una lettera al Corriere della Sera respingendo le accuse di Di Maio ed evidenziando i numeri che, a suo avviso, testimonierebbero il fallimento del governo attualmente in carica.

“L’economia in ginocchio è colpa di questo governo, io non c’entro. I numeri dicono chiaramente chi è responsabile di questo sfacelo è…]. Non chiedo che Di Maio capisca i dati, ma sarebbe utile almeno che li leggesse”, recita la lettera di Matteo Renzi.

Matteo Renzi
Matteo Renzi (fonte foto https://twitter.com/RaiNews)

“Durante i primi due trimestri di governo Di Maio-Salvini il Pil trimestrale italiano è invece sceso nel quarto trimestre 2018 a 402,9 miliardi, con un tasso medio trimestrale composto di diminuzione dello 0,2% e un calo complessivo dello 0,4%. Ci auguriamo tutti che la situazione possa migliorare ma intanto il 2019 è iniziato con una crescita negativa acquisita del Pil italiano dello 0,2%. Questi sono i fatti”

Renzi, il governo abbia il coraggio di fermare le barocche procedure del reddito di cittadinanza

Renzi conclude poi con una critica al Reddito di Cittadinanza e chiedendo al governo di sbloccare i cantieri della Tav approvando il progetto.

“Se il governo vuole cambiare strada, abbia il coraggio di fermare le barocche procedure del reddito di cittadinanza con l’assunzione di diecimila navigator che rischiano di diventare come i forestali della Prima Repubblica. E si usino i soldi del reddito per abbassare le tasse. Si aprano i cantieri a cominciare dalla Tav”.

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ultimo aggiornamento: 3 Febbraio 2019 15:28

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